Questo pomeriggio abbiamo contattato Giuseppe Accardi, ex calciatore e da anni noto procuratore sportivo. In esclusiva per Labaro Viola ci ha detto la sua su tanti temi del nostro calcio, in particolare su quelli che riguardano la nostra Fiorentina.
Ad un procuratore ed addetto ai lavori così navigato è doveroso chiedere innanzitutto come si muoverà la Fiorentina nell’imminente calciomercato di Gennaio….
Pur non essendo il direttore sportivo della Fiorentina, sono sicuro che qualche correttivo verrà fatto.
Dove?
In difesa ed a centrocampo. In attacco la squadra ha dei giocatori giovani, ma potenzialmente fortissimi. Anzi, in generale la Fiorentina ha una rosa di buoni calciatori. Capisco la diffidenza dopo la cessione di tanti campioni, ma è stata una strategia condivisibile viste le proposte importanti ricevute dai giocatori ceduti, e quindi serviva aprire un nuovo corso che nel tempo sono sicuro garantirà delle soddisfazioni.
Già nel girone di ritorno si aspetta quindi una crescita fisiologica da parte della Fiorentina?
Certamente. Oggi la Viola è 12′, ma la classifica è cortissima e quindi può ancora accadere di tutto. Io sto venendo via da Bologna proprio adesso (era in viaggio mentre lo abbiamo raggiunto telefonicamente, ndr), e qui per esempio soltanto 2 settimane fa erano tutti disperati, mentre ora in città si parla addirittura di Europa League. La forza di una Società nel calcio di oggi è quella di dare continuità ad un progetto, e se quindi la Fiorentina saprà attendere i suoi giovani, i risultati arriveranno. Bisogna saper costruire le basi, poi tirare su le pareti ed infine il tetto, nonostante i tifosi di una piazza importante come Firenze vorrebbero ottenere dei risultati veloci. Ma la Fiorentina, credetemi, ha degli ottimi giocatori in prospettiva.
Penso avrà avuto modo di ascoltare le polemiche arbitrali della Lazio che noi abbiamo giudicato assolutamente esagerate, anche perchè il rigore decisivo alla moviola è apparso netto, e nel primo tempo entrambe le squadre possono reclamare su un altro episodio a testa.
Sì, ho visto e reputo le proteste della Lazio un pò scenografiche ed ingiustificate, come ha detto anche lei. Se si contesta addirittura la tecnologia, allora siamo davvero alla frutta.
Anche perchè prima la richiediamo e poi se essa scova un episodio a noi contrario vorremmo ricacciarla via.
Esatto, non si può utilizzare la tecnologia soltanto per convenienza propria.
Lei, che di calciatori se ne intende, dove farebbe giocare Chiesa? Fermo restando che è un campione che può rendere bene in tanti ruoli, in quale zona del campo diventa devastante?
Io ho sempre pensato che Federico Chiesa assomigli molto a Vincenzo Montella, e lo farei giocare come lui quando era calciatore.
A proposito di Montella, allenatore che a Firenze ricordano in tanti, seppur in maniera diversa (sia positiva per il bel gioco che negativa perchè non proprio simpaticissimo), condivide la scelta di averlo esonerato da parte del Milan?
E qui torniamo al discorso della continuità del progetto. Fermo restando che bisognerebbe essere dentro per capire bene, secondo me l’errore a Milano è stato quello di spendere tanti soldi, cambiando tutta la squadra, creando delle aspettative immediate, che una squadra tutta nuova, appunto, non poteva ripagare subito. La soluzione sarebbe stata quella ad inizio stagione di fare una dichiarazione pubblica a livello societario in cui si diceva che questo sarebbe stato un anno di transizione e crescita, invece con aspettative così alte si doveva cercare un colpevole ed ha pagato l’allenatore, come spesso accade nel calcio.
L’esempio più clamoroso di questo mio discorso ce l’abbiamo all’Inter che, d’accordo ha trovato l’allenatore giusto, ma sta ottenendo questi risultati perchè ha cambiato pochissimo dopo aver comprato molti nuovi giocatori nella stagione precedente, scegliendo ora la continuità. Montella non aveva la bacchetta magica.
Lui sicuramente non è simpaticissimo, ma nelle ultime settimane al Milan faceva quasi tenerezza ad ascoltarlo nelle interviste, perchè giustamente faceva notare che, al di là dei risultati, la squadra stava crescendo piano piano, perchè giovane e nuova.
Lei non fa l’allenatore, ma l’ultima domanda che le voglio fare è di tipo tattico. A Firenze in questi giorni si fa un gran parlare di moduli, dal 4/2/3/1 siamo passati al 4/3/3, ed ora qualcuno propone il 3/5/2, che forse migliorerebbe la tenuta della difesa, ma avrebbe però la controindicazione di allontanare Chiesa dalla porta. Lei cosa ne pensa?
Io non amo assolutamente parlare di moduli, perchè è assolutamente il problema più falso che c’è nel mondo del calcio. Le squadre oggi per fare bene devono giocare in 30 metri, ed a quel punto muovendosi in sinergia ed in collaborazione il modulo conta poco davvero. La bontà dei moduli dipende da come si comportano i giocatori in campo.
Giancarlo Sali