Che ne sarà di Fabiano Parisi? Alla vigilia della partita con l’Empoli sono 14 mesi di Fiorentina, con più bassi che alti e una fiducia decisamente altalenante. Uno dei profili più in crescita degli ultimi anni si è arenato una volta approdato in viola, visto che le premesse sembravano davvero essere altre. Proprio con gli azzurri il suo approccio alla Serie A era stato dirompente tanto da fruttargli la chiamata in Nazionale nel 2022.
Ma in maglia gigliata Parisi non è riuscito a confermarsi dopo i 10 milioni più bonus spesi: 64 convocazioni si sono tradotte in sole 37 presenze, di cui 23 da titolare e ben 27 per tutta la gara in panchina. Lo scorso anno chiuse al sedicesimo posto per minuti giocati, ora è quattordicesimo. A non aiutarlo, certamente, è anche la forte competizione interna con Biraghi: in più c’è anche l’adattabilità richiestagli, visto che con lo stop di Dodo l’anno scorso ha dovuto giocare anche a destra cinque volte. Se con Italiano i numeri sono chiari, con Palladino le cose non sono svoltate. L’arrivo di Gosens ha ulteriormente chiuso le chances del campano, relegandolo a possibile terza scelta: con l’ex Union Berlino in rosa, Parisi non ha più visto il campo rimanendo in panchina contro Monza, Atalanta e Lazio. Per lui la Conference potrebbe essere una chance. E chissa che a gennaio non si possa fare un ragionamento comune guardando al punto della situazione. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
Palladino: “Empoli squadra in salute, ci siamo preparati bene e vogliamo dare continuità”