Questo l’articolo di Luca Calamai sulla Gazzetta dello Sport sulle parole di Paulo Sousa e su un faccia a faccia con il presidente viola Andrea Della Valle:
“Già dodici mesi fa, di questi tempi, dentro lo spogliatoio viola e in città si parlava addirittura di scudetto. L’allenatore portoghese invitava tutti a non porsi limiti. Ad alzare l’asticella. Ad abituarsi a sognare. Un entusiasmo contagioso. Ora Sousa ha dovuto imporsi un brusco risveglio. Ora invece il tecnico della Fiorentina spiega spiega: «Io resto un sognatore e sono convinto che sia giusto sognare. Ma la realtà oggi è più forte del sogno, sono costretto a esserlo». Ecco perché è cambiato. Ecco perché sembra «lontano» dal progetto Fiorentina.
La verità è che Sousa ha dovuto prendere atto della dimensione della Fiorentina. Un brusco risveglio che risale, probabilmente, alla fine del mercato di gennaio. Paulo aveva chiesto tre rinforzi di valore per dare l’assalto alla zona Champions. Sono arrivate solo riserve e un difensore (Benalouane) che aveva tali problemi fisici da non poter disputare neppure un allenamento in gruppo. Sarà un caso ma la Fiorentina, quella vera, è scomparsa proprio da quel gennaio. Ed è scivolata nella mediocrità.
Il tecnico portoghese ha scelto solo di raccontare il suo stato d’animo. Oggi la Fiorentina sarà di scena a Bologna, in un acceso derby dell’Appennino. Vietate altre distrazioni. Ma nei prossimi giorni sarà necessario un confronto tra la società e il tecnico. I Della Valle stanno lavorando per la cittadella, il punto di partenza di una sfida. Ancora più ambiziosa. Proprietà e tecnico potrebbero benissimo tornare a sognare insieme, dopo la partita ci sarà un faccia a faccia per provare a farlo ancora. Altrimenti è chiaro che a fine stagione le strade si separeranno”