L’educato signor Barak è un tipo che risolve i problemi, undici volte ci era riuscito nella scorsa stagione a Verona e qui a Firenze siamo già a sette: reti pesanti (decisive quella in coppa Italia contro la Samp e in Conference con il Sivasspor), ma nel settore delle tracce significative ci sono anche i centri contro il Riga (1-1), poi il gol del momentaneo pareggio contro il Milan a San Siro e quello di apertura del 3 a 0 a Verona. Altri due sigilli messi a segno poi contro l’Heart of Midlothian e ancora il Riga: ridendo e scherzando, in realtà poco con gli avversari, Barak si avvia verso la doppia cifra mostrando un’evoluzione tattica che in termini di peso specifico offensivo lo distingue sempre di più dagli altri centrocampisti. Solo Bonaventura ha in parte le caratteristiche di Barak, che però in area ha forza di penetrazione maggiore per fisicità, potenza e feeling con il noto rettangolo disegnato dai pali bianchi.Lo si è visto anche giovedì sera contro il Sivasspor: quella palla vagante andava arpionata da uno specialista e nel gesto tecnico di Antonin (aiutato anche da una deviazione che ha spiazzato il portiere) c’era la risolutezza di chi ha confidenza con la porta.
Altro aspetto già sottolineato, ma mai abbastanza considerato il «flusso di cassa» parallelo in arrivo dalle presunte retrovie: il gol di giovedì sera è stato il dodicesimo ricavato dalla miniera in panchina, un record che dimostra il coinvolgimento di tutti.Barak sembra aver superato le difficoltà che in alcune partite lo hanno collocato fuori centro – almeno dal suo punto di vista – e in modesta sintonia con i movimenti che faceva nel Verona. Lì trovava il gol partendo da dietro grazie agli inserimenti, un po’ la stessa formula che da un punto in poi è stata seguita anche da Italiano; sempre calibrando però la sostanza del centrocampo che già ha in Bonaventura un centrocampista declinabile in fase offensiva.Ha ritrovato spinta, Barak, anche ghrazie alla Fiorentina che lo ha riscattato a gennaoio, anticipando i tempi stabiliti con il Verona. Il club viola ha ridotto l’investimento previsto, ottenendo dalla società veneta uno sconto di circa 5 milioni rispetto ai 10 fissati inizialmente per completare l’operazione a giugno, e ha fatto firmare al giocatore un contratto fino al 2027. Feeling completo. E i risultati si vedono in campo. Lo scrive La Nazione.
Euro 2032, Firenze si candida ed ha buone possibilità di vittoria grazie al restyling del Franchi