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Attenzione, gli arbitri sono tornati ad aiutare sempre le stesse squadre, così si falsa il campionato
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Attenzione, gli arbitri sono tornati ad aiutare sempre le stesse squadre, così si falsa il campionato

Redazione

3 Novembre · 11:28

Aggiornamento: 3 Novembre 2024 · 11:28

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Quello che è successo in Monza-Milan è l'ennesimo atto di una totale confusione arbitrale che però va sempre in una direzione

Il gol annullato a Mota Carvalho del Monza è l’episodio da moviola che più ha fatto discutere nella partita persa contro il Milan. Il motivo che c’è alla base della decisione presa dall’arbitro Feliciani è una presunta spinta a palla lontana data da Bondo a Theo Hernandez mentre i brianzoli sviluppavano l’azione d’attacco. La causa delle forti perplessità non è solo l’intensità del contatto tra calciatori (il tocco è stato davvero così energico da provocare il ruzzolone del difensore?) ma sull’atteggiamento del direttore di gara che ha lasciato proseguire il gioco nonostante avesse visto la scorrettezza.

La domanda che sorge spontanea non è “cosa ha visto?” ma “perché ha fatto proseguire il gioco se ha notato il fallo?”. Nello studio di Sky c’è Paolo Condò che commenta la questione con un chiarissimo “non me lo spiego”: rende bene l’idea sui dubbi sollevati da una decisione e da un atteggiamento di quel tipo. Tutto ruota intorno a cosa fa il fischietto in quegli istanti: è a pochi passi da Mota che controlla e tira, lui assiste alla scena poi, solo dopo il gol, propende per l’annullamento della marcatura. Perché lo ha fatto? Per il precedente fallo (ammesso che lo fosse) su Hernandez che però non aveva fischiato. E allora perché quindi il gioco era proseguito? Già, perché?

“Ma quello che fallo è?”, si sfoga Alessandro Nesta (tecnico del Monza) in diretta tv nel dopo gara. “Dopo Bergamo gli arbitri ci hanno chiesto scusa… purtroppo c’è un regolamento folle che non tiene conto del fatto che il calcio è un gioco di contatto. È il regolamento che si deve adeguare al calcio, non il contrario”.

L’ex arbitro, Luca Marelli, ha provato a dare una spiegazione a Dazn su quel frangente. La cosa più facile da chiarire è perché il Var non è intervenuto? “La trattenuta c’è stata – ha ammesso l’ex direttore di gara – e per questo non poteva farci niente perché la valutazione sull’intensità del contatto può farla solo l’arbitro e ha lasciato che prevalesse la sua decisione. Personalmente non avrei fischiato quel contrasto”.

Quanto al resto della delucidazione fa riferimento all’atteggiamento di Feliciani che aspetta la conclusione dell’azione: “Lascia correre e attende che termini perché se avesse fischiato subito non sarebbe potuto tornare indietro. Solo dopo la fine dell’azione ha ritenuto che il contatto tra Bondo e Theo Hernandez era da fischiare. A mio parere la rete non andava annullata, la trattenuta è davvero leggera e poi a inizio contrasto anche Theo Hernandez si è aiutato”.

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