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Amrabat: “Mi volevano 5 club ma ho scelto la Fiorentina per vincere”
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Amrabat: “Mi volevano 5 club ma ho scelto la Fiorentina per vincere”

Redazione

11 Settembre · 15:12

Aggiornamento: 11 Settembre 2020 · 15:12

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Amrabat nella conferenza stampa di presentazione alla Fiorentina

La Fiorentina ha acquistato Sofyan Amrabat lo scorso gennaio, ma lo ha accolto in rosa solo negli ultimi giorni, ovvero dopo averlo lasciato in prestito all’Hellas Verona nella seconda parte della stagione da poco conclusa. Oggi è il giorno della sua presentazione come nuovo giocatore viola, queste le parole registrate da TMW:

Come è andato il primo impatto con la Fiorentina e la sua dirigenza?
“Sono veramente felice di essere qui. E’ un grande onore. Sono un giocatore che segue le sensazioni e ho scelto col cuore. Ho parlato con tutti i dirigenti dopo la partita contro l’Hellas, mi hanno voluto fortemente. Ho parlato con altri 5 club italiani ma con la Fiorentina ho avuto subito un grande feeling. Non ho scelto il club più importante sulla carta che mi ha cercato, ho scelto il progetto e gli obiettivi. Potremo fare tante cose importanti insieme”.

Lei può giocare anche come regista davanti alla difesa?
“Io posso giocare sia regista che mezzala. Deciderà il mister. In questo momento mi sto allenando di più come regista davanti alla difesa e credo che sarà il ruolo che coprirò visto il nostro modulo”.

Lei segna poco perché è troppo altruista oppure può migliorare sotto porta?
“Come giocatore sono uno che vuole imparare a fare tutto, anche segnare di più. La cosa più importante però è vincere insieme alla squadra. Tutti i calciatori vorrebbero segnare ma non è la mia priorità. Anche a Verona giocavo lontano dall’area ed è più dura segnare in quella posizione. Vedremo cosa deciderà il mister alla Fiorentina. Se giocherà da regista, non sarà la mia priorità, se giocherò da interno magari segnerò di più. Io voglio vincere con tutta la squadra e tutte le partite che giochiamo. Ovviamente non vedo l’ora di segnare davanti ai tifosi, che spero tornino presto”.

C’è un consiglio di Juric che si porta dietro anche a Firenze?
“Non mi ha dato un consiglio. Quando gli ho parlato di Firenze mi ha detto che la Fiorentina è una bella squadra e mi ha detto -in bocca al lupo-“.

Ha un giocatore in particolare che ha seguito prima di diventare calciatore?
“Non ho un vero e proprio idolo. Sono sempre stato un tifoso di mio fratello che è più grande e che potrebbe fare bene qua. Io ho sempre seguito Zidane, Messi, Maradona. Sono un amante del bel calcio e chi lo ama, segue questi calciatori”.

Ha scelto un numero in particolare?
“Il numero 34. Ho scelto questo numero per Nouri dell’Ajax. E’ ancora vivo ma non può vivere come lui. Io ho scelto questo numero per lui e vorrei mantenerlo il più a lungo possibile, fino alla fine della mia carriera”.

Qual è stato il segreto del Verona?
“Il nostro segreto era semplice: lavorare tutti i giorni e in modo molto duro. Juric è un allenatore che punta molto sulla condizione fisica. Effettivamente avevamo raggiunto un grande livello atletico. Lo vedevamo anche in campo. Questo è molto importante nel calcio di oggi: reggere 90 minuti. Eravamo molto squadra, anche senza grandi calciatori. Quando una squadra gioca unita è più forte dei singoli. Io credo che se il campionato non si fosse fermato, avremmo potuto fare meglio giocando una partita a settimana. Giocando ogni tre giorni ci ha danneggiato perché non avevamo una rosa numerosa per rifiatare e gestire i 90 minuti al massimo”.

Quanto le pesa di saltare la prima partita perché squalificato?
“Prima di tutto voglio scusarmi con i tifosi della Fiorentina perché sarò costretto a saltare la prima gara in viola. Non penso che fosse un fallo da rosso, massimo da giallo, ma sono stato comunque espulso. Capita in tante partite. L’arbitro ha deciso così, non posso farci niente. Spero che la squadra vinca senza di me e prometto che dalla seconda partita sarò in campo per dare il massimo e per vincere”.

Quali sono le prime cose che le ha chiesto Iachini?
“Sicuramente che di non prendere cartellini rossi. Ho una mentalità vincente e che vuole spiccare. Nell’occasione del cartellino, cercavo di dare il massimo per dimostrare gratitudine nella mia ultima partita. Ero insoddisfatto del risultato ed ho reagito in quel modo. Commisso mi ha onorato dicendo di avermi voluto direttamente. Mi ha scelto direttamente e questo mi riempie di orgoglio e mi spinge a dimostrare a squadra e tifosi quello che posso fare, anche meglio della scorsa stagione. Possiamo fare molto meglio rispetto all’anno scorso. Ho sentito il mister al telefono quando ho firmato e mi ha detto che voleva lavorare con me. Gli ho promesso di essere lo stesso del Verona e lui mi ha detto che confida molto in me. E’ importante avere la fiducia del tecnico oltre che della dirigenza. Anche Barone e Pradè hanno fatto un grande lavoro mostrandomi i loro progetti: dopo un incontro solo avevo già deciso di diventare un giocatore della Fiorentina”.

Col Verona siete stati molto nelle parti alte della classifica, pensa che con la Fiorentina sia possibile arrivare in Europa?
“Credo che nel calcio non bisogna mai parlare troppo del futuro a lungo termine. Bisogna dimostrare sul campo e poi vedere dove si arriva. Tutti vogliono giocare in Champions, io ci ho giocato ed è bellissimo. Qui dobbiamo concentrarci sulla situazione attuale, partendo bene e vedendo settimana per settimana dove possiamo arrivare. Dobbiamo cercare di vincere tutte le partite prima di dire quali sono gli obiettivi. Chiaramente vogliamo fare meglio ed è un obiettivo sicuro, forse potremo anche ambire per l’Europa, chiaramente però dobbiamo prendere le cose passo passo”.

Ha un sogno o un obiettivo particolare ora che è arrivato alla Fiorentina?
“Ovviamente il sogno è vincere la Champions. Non guardo troppo avanti però, ora guardo solo alla Fiorentina. Mi piacerebbe vincere qui a Firenze. Adesso mi impegno a fondo e lavoro duramente per imparare e raggiungere quello che è il mio massimo livello. Poi a fine carriera vedremo quali saranno i miei successi”.

Come è stato l’impatto con Iachini e le differenze rispetto a Juric?
“Sono solo tre settimane qui e me le sono godute. Tutti mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno fatto sentire a casa. Iachini è una brava ragazza ed è un mister forte da un punto di vista tattico. E’ un buon gruppo con tanta qualità. Se riusciamo a fare gruppo possiamo lottare per raggiungere bei traguardi. Ogni allenatore ha il proprio stile e i propri metodi. Credo che sia un bene avere l’occasione di imparare diversi modi di vedere il calcio. Io sono qua per imparare. Sono due settimane che lavoro con Iachini e mi ha ben impressionato il suo modo di lavorare”.

C’è un giocatore in particolare che l’ha colpita, a parte Ribery?
“Quello che mi ha impressionato di più è sicuramente Ribery. Ma non penso che sia giusto fare nomi perché abbiamo molta qualità. Agudelo è un giocatore che mi piace molto anche se non ha giocato”.

La Fiorentina è un punto d’arrivo o un punto di passaggio?
“Io sono qui e sono molto felice di essere qui. Voglio dare il massimo e raggiungere il massimo del mio livello. Magari raggiungiamo la Champions qui subito o vinciamo lo scudetto. Non importa il nome del club, importa come ti senti, cosa puoi imparare e lavorare duramente per vincere. Io sono ambizioso, voglio giocare per vincere trofei senza guardare troppo avanti. Non so cosa potrà accadere in futuro, in questo momento non ci penso”.

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