Dopo il pareggio contro lo Spezia, la Fiorentina tornerà in campo giovedì 13 aprile contro il Lech Poznan per i quarti di finale di Conference League. Andiamo a vedere nel dettaglio il club polacco, partendo dal suo percorso in Europa in questa stagione.
PERCORSO IN EUROPA
La squadra polacca ha giocato i primi turni di qualificazione alla UEFA Champions League ad agosto dell’anno scorso, perdendo il doppio confronto con il Qarabag. Sfumata la possibilità di approdare in Champions dopo più di 30 anni dall’ultima volta (stagione 93-94), il Lech Poznań gareggia direttamente per conquistare un posto per la prossima UEFA Conference League. Vince le qualificazioni, supera poi anche i Playoff e conquista un posto in coppa. I polacchi hanno giocato nel Gruppo C della fase a gironi di Conference League. Il Lech Poznań è riuscito a conquistare la qualificazione per i sedicesimi di finale (o playoff) concludendo in seconda posizione, in un girone competitivo composto da Villareal, Hapoel Beer Sheva e Austria Vienna. Lo storico di queste gare parla chiaro: i polacchi non sono stati certo perfetti, ma hanno portato a casa la qualificazione con 2 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta. Da sottolineare la vittoria in casa contro il Villarreal per 3-0. Ai sedicesimi il Poznan ha eliminato il Bodo/Glimt e, infine, agli ottavi di finale il Djurgarden con un complessivo 5-0.
ROSA
La squadra allenata da van Den Brom non vanta certo nomi di livello internazionale, ma attenti a non sottovalutare il potenziale del suo organico. Alcuni dei punti fermi di questo Lech Poznań sono stati giovani esordienti in Serie A. Tra questi troviamo il numero 9, centravanti dei polacchi: Mikael Ishak. Attaccante di origini svedesi e classe 1993, da ricordare una stagione in Italia in Serie B con la maglia del Crotone (stagione 2013-14). Cinque le reti messe a segno da Ishak in Conference League, solamente a una rete di distanza dal capolista Luka Jovic. Un’altra vecchia conoscenza del nostro campionato è il perno difensivo, Bartosz Salamon. Per lui tante esperienze nel Bel Paese con le maglie di Milan, Sampdoria, Cagliari e Spal. Ma non fermiamoci qui. Ci sono altre storie degne di essere raccontate. Partirà dalla panchina, ma occhio al portoghese João Amaral, che potrebbe fare la differenza lì davanti. Joao, cresciuto a Oporto, fino all’età di 24 anni giocava a calcio e lavorava in una fabbrica di bottiglie di vino. Oggi gioca come calciatore professionista in Polonia. Attenzione anche al centrocampista Jesper Karlström, che nella sua esperienza al Djurgården ha vinto il campionato svedese. Senza dimenticare Michal Skoras, ala sinistra classe 2000 convocato da Czeslaw Michniewicz per i Mondiali in Qatar, competizione in cui è sceso in campo contro l’Argentina.
MODULO
La squadra allenata da John Van Den Brom è solita schierarsi con il modulo 4-2-3-1. Una disposizione che tende a fare della costruzione del gioco il suo punto di forza. Un modulo ben coperto, che permette di girare palla senza troppe difficoltà, privando però il reparto offensivo di quell’imprevedibilità di cui c’è bisogno in certe partite.
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