
Scrive Repubblica oggi in edicola, la nuova casa della Fiorentina è pronta ad ospitare le squadre viola, al Viola Park, un centro sportivo tecnologico all’avanguardia. Sorge a Bagno a Ripoli e il quotidiano ha percorso in compagnia della dirigenza i 25 ettari dell’area su cui sorgono 10 campi da calcio, in cui lavoreranno 900 persone, con 300 operai intenti a rifinire i dettagli in vista del 12 luglio, inizio del raduno.
“Il massimo cui può arrivare una società di calcio. In passato abbiamo visto tanti plastici di progetti che poi mai si sono realizzati — dice il direttore generale viola, mentre giriamo il centro sportivo a bordo di una golf car — ma questa non è plastica, è realtà. Ci sono alberi che rimarranno qui per i prossimi 100 anni. E tutto vero” dice Barone, ricordando come fra gli obiettivi di Commisso ci fosse il ritorno in Europa, il centro sportivo di proprietà e uno stadio nuovo. E a tutti gli effetti sta mancando solo il terzo.
Oggi un’opera come il Viola Park è esempio virtuoso in un Paese dove realizzare nuove strutture è un tabù. Gli uffici della dirigenza danno la possibilità di osservare tutto, con la possibilità per i tifosi di essere a stretto contatto con la squadra, in attesa delle prime amichevoli fra luglio e agosto. Di fatto una città nella città, con tutte le comodità di cui una squadra di Serie A ha bisogno: un vero e proprio sogno realizzato per il patron Commisso. Continua Barone durante il tour: “Quando Italiano e i giocatori arriveranno qui mercoledì prossimo — continua Barone — si troveranno di fronte tutta questa bellezza. Abbiamo previsto delle zone dove permettere ai tifosi di stare a stretto contatto con i nostri giocatori. Perché dovranno assaggiare e assorbire tutto l’amore della nostra tifoseria“.
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