La Nazione parla di Toledo, un talento che somiglia a Ortega. Lui pensa di ispirarsi a Di Maria. Ma rispetto a El Burrito e all’ennesimo prodotto del vivaio del Rosario Central (Di Maria), Hernán Darío Toledo, ha una capacità rara: muoversi senza palla, dando profondità all’attacco. Le caratteristiche degli altri due, giurano in Argentina, le ha tutte, come dribbling e quella dose di sfrontatezza che lo porta a cercare il numero. Un predestinato questo giovane santafesino doc classe ’96, soprattutto se capirà «che lo sbarco in Europa non è il punto di arrivo della sua carriera», si è lasciato sfuggire un dirigente del Vélez Sarsfield, il suo ultimo club. Corvino è convinto che sia una pianticella giusta e con il Deportivo Maldonado, club controllato dal fondo d’investimento inglese Stellar Group (come Calleri, tanto per rimanere in orbita viola), ha trovato l’accordo per un prestito con diritto di riscatto. Secondo quanto raccolto dalla redazione di Labaroviola Toledo dovrebbe arrivare a Firenze per le visite mediche tra mercoledì e al massimo giovedì.