L’ex allenatore della Fiorentina Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato anche della sua esperienza alla Fiorentina, queste le sue parole:
La prima squadra vera che ha allenato è stata il Cagliari. Ed è stata anche l’ultima…
«Cagliari è tutto per me, il mio posto nel mondo. Quando sono arrivato la prima volta ero un giovane tecnico senza certezze
za certezze e sono stati tre anni bellissimi, dalla serie C alla serie A con relativa salvezza La seconda volta, invece…
«Temevo di deludere la gente. Mi sento figlio di quella terra. Poi però mi sono detto: non fare l’egoista. Il Cagliari aveva bisogno e mi sono lanciato»
Facciamo un altro salto nel tempo. Dopo Cagliari è stato a Napoli e Firenze…
«Il primo Napoli senza Maradona. Con Diego ci siamo parlati per telefono, ha sempre amato la sua squadra. A Firenze mi ha voluto Mario Cecchi Gori. All’epoca non c’era la possibilità di vedere tutte le partite di A e io andavo a Saxa per seguirle in bassa frequenza. Così ho conosciuto Mario. A Firenze sono stato quattro anni, il periodo più lungo che ho passato in una squadra, e ho allenato Batistuta».
Il calcio è cambiato. I giocatori passano la vita attaccati ai cellulari come tutti i giovani.
«Ai miei dico sempre di non stare dietro ai social, che sono una visione troppo parziale della realtà e fanno sprecare energie preziose».
Ranieri, un bilancio della sua vita?
«È molto positivo. Ho fatto quello che volevo e l’ho fatto bene. Mi sento fortunato».
Quando ha lasciato Cagliari a fine maggio ha detto: sarà il mio ultimo club. Si è pentito?
«Confesso che ho voglia di rimettermi in discussione anche se ho già detto di no a più di una proposta. Vediamo se arriva la chiamata di una Nazionale. Non quella italiana: ho la massima fiducia in Spalletti».
Ora a tentarlo potrebbe tornare la Roma in crisi, magari con un ruolo diverso. Ma questa è un’altra storia. Su cui Ranieri, per mille motivi, non ha niente da dire
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