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Pioli e l’amore per Firenze. Dal regalo dello champagne ai giocatori alle regole anti smartphone al gruppo
Rassegna Stampa

Pioli e l’amore per Firenze. Dal regalo dello champagne ai giocatori alle regole anti smartphone al gruppo

Redazione

20 Febbraio · 12:45

Aggiornamento: 20 Febbraio 2020 · 12:45

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Ha lasciato in silenzio, da signore. All’ombra della vecchia dirigenza passò in sede a salutare tutti i dipendenti della Fiorentina. Sì, perché per Pioli non esiste rapporto professionale se non è accompagnato da quello umano. Pochi mesi prima, in occasione del Natale, aveva regalato a tutti una bottiglia di champagne. L’identità dei suoi gruppi di lavoro l’ha costruita così. Il rispetto reci proco al primo posto.

Un esempio? L’uso degli smartphone. A pranzo, durante le riunioni tecniche e in alcuni momenti del ritiro li aveva banditi. Portava sempre due cestini per farli depositare. Uno per lo staff tecnico, per dare l’esempio, e l’altro per i giocatori. L’altro caposaldo era la puntualità: lo sa bene Bryan Dabo che una volta si presentò tardi alla riunione tecnica. Venne lasciato fuori dai convocati. I momenti più divertenti il suo gruppo li ha vissuti in ritiro. Ogni anno si ripeteva il rito della cena, un’occasione per fare gruppo e per concedersi uno sgarro dalla dieta. A Moena, due anni fa, portò tutti a mangiare una pizza.

Nella tournée di Braunschweig, in Germania, organizzò la serata a base di würstel e crauti. Poi, a fine cena, alla cassa passava sempre lui. Un anno fa a gennaio la squadra andò a Malta per un mini raduno. Il tempo era poco, non ci fu modo di ripetere il rito quindi decise di tenere tutti insieme giocando al Mercante in fiera.

Se non avesse puntato sull’empatia e lo spirito di condivisione, affrontare la scomparsa del capitano Astori quasi due anni fa sarebbe stato ancora più difficile. Con Davide era scattata un’intesa spontanea, la fascia al braccio gliel’aveva stretta lui. In gran silenzio, come nel suo stile, si tatuò il numero tredici sul polso. La notizia venne fuori e la cosa lo infastidì.

In quasi otto anni vissuti a Firenze, Pioli ha imparato a conoscere la città in tutte le sue sfaccettature. Gli incoraggiamenti dei tifosi per strada e le critiche di chi non si accontentava mai. Durante la sua permanenza ha abitato a Ponte Vecchio, poi in zona piazzale Michelangelo e vicino piazza della Libertà. Il suo ristorante preferito si trova a Fiesole, lo frequentava spesso e lì ha organizzato anche un paio di cene con tutta la squadra e lo staff.

Un ambiente con la vista sulla sua città adottiva. Da quelle parti amava andare anche nel giorno libero, camuffato con il casco e gli occhiali da sole in sella alla sua bici. Le colline intorno a Firenze le ha percorse mille volte pedalando, godendosi la vista. Sabato sera il Franchi lo accoglierà con un lungo applausi, alcuni tifosi stanno pensando di preparargli uno striscione per salutarlo. Stefano Pioli torna a casa.

Corriere fiorentino

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