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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Piccini e quel retroscena della cessione viola grazie ad un’amichevole. Il giglio sulla sua mano…
Rassegna Stampa

Piccini e quel retroscena della cessione viola grazie ad un’amichevole. Il giglio sulla sua mano…

Redazione

9 Ottobre · 12:47

Aggiornamento: 9 Ottobre 2018 · 12:49

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Li vogliono ancora molto bene a Firenze, Cristiano Piccini è stato infatti uno degli eroi del primo trofeo viola sotto la gestione dei Della Valle: Coppa Italia Primavera 2011.

Dopo l’1-1 dell’andata al Franchi, la baby Fiorentina di Buso andò a vincere all’Olimpico contro la Roma: 3-1, con gol del momentaneo 2-1 firmato proprio da Piccini. E quel giorno, in giallorosso c’era Caprari, pure lui oggi alla convocazione numero uno in Nazionale. Inizialmente ala pura, Cristiano fu trasformato terzino proprio da Buso. Gioca una sola gara con la Fiorentina dei grandi, in A, campionato 2010-2011 con Mihajlovic allenatore, poi tanta gavetta: Carrarese, Spezia e Livorno (20 presenze in serie A con la maglia amaranto).

La svolta, a livello di carriera, arriva nell’estate del 2014. Tornato a Firenze, durante il precampionato gioca una grande partita in Spagna, contro il Betis: il tecnico degli andalusi, Julio Velazquez (oggi all’Udinese), lo nota, entra immediatamente in contatto con i vertici viola (in particolare Macia) e chiede che il ragazzo non rientri nemmeno in Italia. In pochi giorni Piccini è del Betis, ai tempi in seconda divisione. Un anno dopo c’è la promozione nella Liga.

Nel 2016 salta il crociato, contro il Villarreal di Marcelino. Lo opera il dottor Cerulli: il recupero viene completato all’Istituto Prosperius di Firenze. Testa, cuore e professionalità: Piccini riparte più forte di prima, e alla sua porta bussa anche l’Inter, ma è lo Sporting di Lisbona, estate 2017, a piazzare lo scatto decisivo, anche perché i nerazzurri virano su Cancelo.

I portoghesi acquistano Piccini dopo averlo visto in una gara contro il Deportivo: erano andati per osservare Juanfran… Si apre il sipario della Champions: il 18 ottobre dell’anno scorso Cristiano torna in Italia per affrontare la Juventus. Prende «7» in pagella: «Un’occhiata in più in chiave azzurra andrebbe data – si leggeva nel giudizio di Frosio sulla Gazzetta –: buona corsa, eccellente quando anticipa di testa Mandzukic. Bravo».

Un’annata da protagonista: 40 presenze, 7 delle quali in Champions. In Portogallo nasce anche la figlia Leah, e portoghese è la compagna Filippa conosciuta ai tempi del Betis.

Da luglio, Piccini è tutto del Valencia (allenatore Marcelino), costo del cartellino 10 milioni, contratto fino al 2022 (clausola da 80 milioni): per riconoscenza, non ha rescisso con lo Sporting nonostante i problemi del club e il «fuggi-fuggi» estivo di molti biancoverdi. Finora col Valencia 7 volte titolare in Liga, 90’ nello 0-0 contro il Manchester United in Champions. «A Piccini l’esperienza estera fa sicuramente bene: almeno gioca quasi sempre, anche in Champions. Lo seguo da tempo, l’avrei chiamato alla prossima tornata», ha detto ieri Roberto Mancini.

Il ragazzo – che fa yoga, ama il rapper Drake e possiede un anello con il giglio di Firenze – non avrà certo problemi di ambientamento a Coverciano: la sua famiglia è lì, a pochi passi.

La Gazzetta Dello Sport

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