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Pezzella e le abitudini riprese di Astori. Un legame con Firenze che nasce da lontano…
Rassegna Stampa

Pezzella e le abitudini riprese di Astori. Un legame con Firenze che nasce da lontano…

Redazione

13 Ottobre · 09:10

Aggiornamento: 13 Ottobre 2018 · 09:10

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«Dentro quella fascia c’è Firenze, la sua storia, la sua anima. E c’è pure Davide, le sue iniziali, il suo nome, il nostro tutto».

Ecco chi è, German Pezzella. Capitano di una squadra che ha saputo trovare la forza per ripartire.

Più forte di prima. Con quelle parole, l’argentino, ha raccontato al mondo cosa sia, oggi, la Fiorentina. Parole (appunto) ma non solo. In ogni gesto di ogni singolo giocatore c’è sempre, e comunque, il ricordo di Davide. E il difensore argentino, che da Astori ha ereditato il ruolo di capitano, ne è stato (giovedì sera) il manifesto definitivo.

Si giocava il match (amichevole) tra la sua Nazionale e l’Iraq. Per lui, titolare, era la quinta presenza in albiceleste. Quella buona, per trovare il gol. Il primo, con quella «camiseta». Un calcio d’angolo, la sponda di un compagno, un colpo di testa forteepreciso. Poi, l’esultanza. Un bacio alla maglia, lo sguardo verso il cie- lo, e le mani a formare quel numero. Il «13». Quello che ogni domenica porta al braccio, su quella fascia bellissima che tanto ha fatto discutere.

L’ha voluta, e l’ha difesa. Ha sfidato le regole, e ha vinto. Del resto, Pezzella, è fatto così. Parla poco, magari, ma sa farsi ascoltare. Esattamente come Astori. Dicono che ne abbia ereditato non solo il simbolo della leadership ma anche, e soprattutto, i comportamenti. È lui, nei ritiri pre partita, il primo a scendere per la colazione. È lui il primo ad arrivare in palestra, e ad accendere le luci. È lui che, ad ogni nuovo acquisto, spiega cosa voglia dire entrare in quello spogliatoio.

Un atteggiamento che, nelle settimane che seguirono quel maledettissimo 4 marzo, fece capire a Pioli di non essere solo. C’era Badelj, e c’era Pezzella. Per questo, dopo la partenza del croato il capitano non poteva che essere l’argentino. Come Passarella, Batisuta e Gonzalo Rodriguez prima di lui.

Un legame speciale, quello tra Firenze, la Fiorentina e gli argentini. Così, il centrale ex River Plate, è diventato il leader di una difesa che oggi rappresenta il punto di forza della Fiorentina. Pezzella è sempre in campo, Pioli non ci ha mai rinunciato. E pazienza se nel frattempo avrà dovuto sfidare anche il Brasile e se si presenterà da Pioli a poche ore dalla gara col Cagliari.

Corriere fiorentino

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