Simeone è a secco da ben otto gare. L’umore riflette il prolungato digiuno. Contro il Frosinone si sono visti occhi bassi, smorfie, rabbia sfogata contro i sedili della panchina, mani nei capelli. A far preoccupare, oltre alla poca serenità dell’argentino, è una intesa con Chiesa che sul campo fatica a decollare. Troppe le azioni in cui i due non si sono capiti sciupando potenziali occasioni. Troppe bracce larghe, sguardi poco convinti. Così scrive La Nazione questa mattina.