Sono settimane decisive per il futuro di Nico Gonzalez, la cui esperienza a Firenze potrebbe concludersi dopo tre anni. L’argentino è uno dei protagonisti di questa finestra di mercato, coinvolto in una rete di trattative che si stanno lentamente concretizzando. Due club di Serie A sono interessati a lui: in primo luogo la Juventus, su richiesta di Thiago Motta, che lo vorrebbe a Torino il prima possibile; inoltre, c’è l’ipotesi Atalanta, che potrebbe tornare alla carica a causa della possibile partenza di Lookman, richiesto dal PSG. Nel frattempo, alcuni club esteri hanno chiesto informazioni su di lui, senza però muoversi con decisione.
L’esterno argentino ha contattato mister Palladino, comunicandogli la sua posizione con assoluta trasparenza: la sua volontà è quella di lasciare Firenze. Il tecnico viola ha accolto e rispettato la decisione presa dal giocatore. Come se non bastasse, appena tre giorni fa, la Lega ha comunicato i numeri di maglia ufficiali per la stagione 2024/2025, fornendo un’ulteriore prova del possibile addio: nella lista diramata, infatti, non compaiono né Nico né il suo numero 10. La Fiorentina si è mossa per prevenire il problema, acquistando Albert Gudmundsson dal Genoa, che potrebbe presto ereditare la maglia numero 10.
L’esterno argentino ha messo la Juventus in cima alla sua lista dei desideri, spingendo la dirigenza alla cessione e sperando di celebrare al più presto il trasferimento in bianconero. Tuttavia, prima è necessario il via libera del presidente Commisso, che al momento non sembra affatto convinto dell’operazione in uscita. La domanda, quindi, sorge spontanea: vale davvero la pena trattenere un giocatore scontento? Nico è il calciatore più importante della rosa, l’arma principale dell’arsenale della Fiorentina. Un’arma che potrebbe incepparsi in caso di permanenza, poiché l’argentino ha la testa altrove e potrebbe fornire prestazioni al di sotto delle aspettative. La Fiorentina ha bisogno di fare cassa, ma è chiaro che preferirebbe farlo in modo diverso, magari cedendolo a una squadra estera per non rinforzare le rivali. È anche vero che alternative convincenti vengono meno, mentre il giocatore continua a vedere bianconero. Sono giorni decisivi e i granelli di sabbia della parte alta della clessidra si stanno esaurendo.