Certi amori non finiscono, altri sì e quello fra Bartlomej Dragowski e Firenze sembra uno di questi, arrivato ai titoli di coda per logoramento. Eppure, appena un anno fa di questi tempi, si parlava del portiere polacco come il miglior viola insieme a Vlahovic della stagione appena finita. Uno capace con le sue parate prodigiose di salvare la Fiorentina, tenendola sulla linea di galleggiamento dei 40 punti. Ma il calcio spesso è un luogo senza memoria. Più che in una commedia di Eduardo, qui gli esami davvero non finiscono mai. E Drago, alla prima giornata del campionato contro la Roma, di esami ne ha fallito uno fondamentale.
Si dirà: anche il suo competitor nel frattempo non è stato esente da errori, i gol presi ad Empoli e da Cuadrado a Torino, il rinvio sciagurato su Calhanoglu che costò la sconfitta a Milano.Ma il fatto che la tifoseria a Terracciano abbia sempre perdonato tutto e a lui non è un’anomalia ma l’ulteriore spia di una convivenza che non può più essere, di un tempo supplementare non più a disposizione. Se ne andrà dunque il Drago, portiere hipster dalla stazza marmorea e dall’animo friabile, ma l’impressione è che andandosene porti via con sé un pezzo buono di calcio che abbiamo visto solo a tratti. Lo scrive La Nazione.
Corriere dello Sport, crescita di Amrabat allontana Torreira ma la Fiorentina continua i dialoghi