Marco Turati, allenatore del Siracusa, con cui ha appena vinto il campionato di serie D, nonché ex collaboratore tecnico di Vincenzo Italiano anche ai tempi della Fiorentina, ha parlato ai microfoni della trasmissione radiofonica “Viola Amore Mio”, questo un estratto delle sue dichiarazioni:
In questa esperienza, cosa si è portato dietro del lavoro con Vincenzo Italiano?
“Sicuramente tanto. Avevamo condiviso esperienze anche da calciatori insieme. Tutto quello che ho accumulato in questi anni mi è stato molto utile, così come passare tre anni alla Fiorentina”.
Secondo lei, la rosa della Fiorentina è più forte rispetto a quelle degli anni scorsi?
“Anche noi avevamo ottime rose. Negli ultimi anni la Fiorentina ha sempre avuto squadre forti, forse quest’anno c’è stato quel plus in più grazie a un portiere come De Gea e un attaccante come Kean, che si è rivelato un top player. Ma anche noi avevamo ottimi calciatori. Penso che la Fiorentina abbia tutte le carte per migliorare anno dopo anno”.
Qual è il suo più grande rimpianto nei tre anni a Firenze?
“Sicuramente la cosa positiva è stata arrivare in fondo a tutte le competizioni, che non è affatto scontato. Abbiamo fatto un ottimo percorso. Il finale lascia amaro in bocca perché non abbiamo giocato al nostro livello la finale contro l’Olympiacos. Ci aggiungo anche la finale di Coppa Italia con l’Inter, perché abbiamo avuto tante occasioni. Sono convinto che se avessimo vinto quella ci avrebbe dato grande carica per la finale contro il West Ham”.
Contro l’Olympiacos, è riuscito a darsi una spiegazione per cui la Fiorentina è arrivata scarica a quella finale?
“Nelle settimane precedenti la squadra si è allenata bene, l’avevamo veramente preparata bene. Forse l’enorme pressione ha influito e non siamo stati in grado di esprimerci al meglio”.
Dei giocatori rimasti alla Fiorentina, chi le ha stupito?
“Penso che Palladino stia facendo un ottimo lavoro. Mi viene in mente Comuzzo, Ranieri: hanno fatto un percorso di crescita eccezionale, sono tra i migliori difensori in Serie A. Per quanto riguarda Mandragora e Dodô, già gli anni passati avevano dimostrato, anche se quest’anno hanno fatto ancora meglio”.
Come vivrà la finale di stasera?
“Chiaramente farò il tifo per il mister, perché credo si meriti questa soddisfazione, e spero che riesca a ottenere quello che si merita”.
La prossima sarà Fiorentina-Bologna, e si teme qualche fischio per il mister Italiano. Cosa ne pensa?
“L’unica cosa che posso dire è che Vincenzo ha sempre avuto un debole per Firenze e per la Curva Fiesole. Ha sempre vissuto in maniera sanguigna il rapporto. Quest’anno, non essendo con lui, non so cosa possa essere successo all’andata, ma so per certo che ha sempre adorato Firenze, soprattutto con la Fiesole”. Lo riporta Tuttomercatoweb