Duro faccia a faccia con Marcenaro. Prima in campo al triplice fischio, poi davanti ai microfoni, Baroni è furioso: «Il confronto tra noi e gli arbitri dev’essere diretto. A fine gara gli ho espresso il mio pensiero, o viene cambiata l’interpretazione o noi allenatori dobbiamo correggere le modalità di allenamento. Abbiamo fatto più tiri, più possesso, più entrate in area e poi la partita è stata decisa solo da due rigori contrari allo spirito del gioco. Un difensore non può più coprire un cross sul fondo, coi piedi quasi fuori dal campo. Guendouzi leva il piede su Gudmundsson, che ha spostato già il pallone per il passaggio, e cerca il contatto. Non vedo questi episodi all’estero e poi qui in Italia vogliamo lo spettacolo».
Il Var ha prodotto questo cambiamento: «Peggio mi sento, soprattutto perché io chiedo alla squadra di essere aggressiva, di andare forte non piano». Sprezzante del pericolo, ma scottato dal fuoco del regolamento: «Abbiamo giocato con personalità e creato tanto. Non sono preoccupato ma amareggiato. Avremmo dovuto chiudere prima la partita, il ko è doloroso, ma lo preferisco a una prestazione mediocre e si va avanti su questa strada. Non voglio dare l’input alla squadra di abbassarsi in questo momento. Stiamo costruendo una nostra identità, segnando tanto e non cambierò sistema di gioco». Lo scrive il Messaggero
LE PAROLE DI ROCCHI
Rocchi: “Non c’è rigore per la Lazio perché Dodò la tocca prima di testa. Rigori Fiorentina giusti”