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L’INSEGNAMENTO DI FIRENZE E UN CAMBIAMENTO CHE PUÒ ESSERE LA SVOLTA DELLA FIORENTINA
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L’INSEGNAMENTO DI FIRENZE E UN CAMBIAMENTO CHE PUÒ ESSERE LA SVOLTA DELLA FIORENTINA

Flavio Ognissanti

26 Settembre · 21:02

Aggiornamento: 26 Settembre 2016 · 21:17

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Mettiamo un attimo da parte le analisi di Fiorentina – Milan di ieri, una partita che la squadra viola avrebbe dovuto vincere ma che purtroppo è solo riuscita a pareggiare sbagliando un rigore e non riuscendo a concretizzare un lungo dominio intervallato dai contropiedi della squadra rossonera. Di questa partita ne abbiamo già parlato tanto.

 

Detto questo, possiamo iniziare pensando oggi un pò ad altro, ad un aspetto che potrebbe davvero cambiare in futuro la storia e la mentalità della Fiorentina.

 

Firenze come ben sappiamo è una delle città più belle del mondo, un piccolo gioiello nel cuore dell’Italia, per chi ci abita si tratta di una fortuna assoluta. La piazza fiorentina nel calcio offre molto di cui un calciatore possa ambire. Amore, serenità e un ambiente che se fai il tuo dovere in campo ti fa sentire un re. Chiedere ai vari Borja Valero, Kalinic, Gonzalo e tanti altri. Oppure, se vogliamo fare un passo indietro, possiamo fare l’esempio di Toni, Mutu, Frey, Gilardino, Ujfalusi, Dainelli.

 

Giocare nella Fiorentina può essere bellissimo. Negli ultimi dieci anni però ci sono stati tanti giocatori che a Firenze erano campioni o giovani stelle e che, andati via dallo spogliatoio viola, spesso anche facendo incassare alla società viola tanti soldi, sono diventati giocatori discreti spesso addirittura relegati in panchina e vedendo praticamente azzerarsi il loro valore.

 

Facciamo una lista di quei giocatori che via dalla Fiorentina hanno abbassato notevolmente il loro rendimento. Parliamo di Jovetic, di Neto che ormai da due anni fa solo la panchina, di Ljajic, di Cuadrado che il Chelsea regala ogni anno ad una Juventus che lo tratta come terza scelta nel ruolo, ma anche lo stesso Montolivo, odiatissimo adesso ma per lui c’era in programma di essere un vero e proprio simbolo della Fiorentina, e infine chiudiamo con Nastasic, arrivato sconosciuto in un anno è diventato in riva all’Arno un giovane di valore assolutamente comprato a peso d’oro dal Manchester City, adesso per la cronaca Nastasic gioca in Germania nello Schalke 04 e negli ultimi 16 mesi ha accumulato la bellezza di 2 presenze. Due.

 

Cosa significa questo? Che a Firenze c’è un incatesimo magico che rende campioni dei giocatori normali? Assolutamente no. Chi per un anno, chi per due, o chi per tre anni ha sempre dimostrato sul campo la sua forza e la sua abilità. Di fatto un ambiente sereno, una società sana e l’amore viscerale di una piazza formata da un popolo di tifosi innamorati pazzi della Fiorentina fanno sì che un giocatore si esprime sempre al top delle sue capacità.

 

Quando un giocatore così va via lo fa soprattutto per andarsi a prendere uno stipendio assai più ricco, qualcuno anche con l’ambizione di vincere qualcosa di importante. Magari qualcuno di loro lo avrà anche vinto, pensiamo a Cuadrado, ma lo ha fatto da non protagonista, da panchinaro. Avere il palmares personale pieno, ma il numero delle presenze quasi vuoto non serve a nulla, anzi. Ti ritocca la stagione dopo ad essere sul mercato sperando in un prestito gratuito.

 

Qualcuno potrebbe obiettare che senza quelle cessioni la Fiorentina non avrebbe la solidità economica che adesso ha o che oppure non avrebbe tanti giocatori che adesso ha. La risposta è molto semplice, il vero salto di qualità nell’immediato è quello di arrivare a qualificarsi per la Champions League, entrare nella massima competizione europea ti permette entrate ricchissime e ti permettere di investire davvero sul mercato. Basta ricordarsi le annate di Champions quando dal mercato arrivavano investimenti e giocatori veri. I vari Jovetic, Gilardino, Vargas sono stati giocatori strappati a suon di milioni alla concorrenza. Il tempi in cui il mercato della Fiorentina si chiudeva esborsi sostanziali.

 

Ebbene, andando via spesso i migliori, è difficile arrivare in Champions e quindi è difficile arrivare al salto di qualità economico. Basta pensare alle cessioni degli ultimi anni per capire che si sarebbe avuta una squadra con i fiocchi. Da Savic a Cuadrado, da Ljajic a Jovetic, fino a Neto e a citare altri di quello citati prima.

 

Quando i giocatori capiranno che Firenze è l’habitat ideale per tutti dove si riceve amore e si rende al massimo allora la Fiorentina potrà davvero fare quel salto di qualità che da anni auspica di fare. I giocatori importanti portano vittorie e piazzamenti, le vittorie e i piazzamenti portano i soldi, quelli veri. Il cambiamento lo stanno portando gente come Kalinic, Gonzalo, Borja Valero, Vecino. Verranno seguiti in futuro da altri?

Flavio Ognissanti

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