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LA PARTE DESTRA DELLA CLASSIFICA OFFENDE LA STORIA E LA DIGNITA’ DI FIRENZE. APPELLO AI DELLA VALLE (E A PIOLI): FATE QUALCOSA DI VIOLA!!! L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.
Editoriali

LA PARTE DESTRA DELLA CLASSIFICA OFFENDE LA STORIA E LA DIGNITA’ DI FIRENZE. APPELLO AI DELLA VALLE (E A PIOLI): FATE QUALCOSA DI VIOLA!!! L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

3 Dicembre · 01:15

Aggiornamento: 3 Dicembre 2018 · 01:15

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Siamo stati spesso accusati di difendere i Della Valle. Quantomeno di non criticarli abbastanza. E invece, non attaccando la proprietà, difendevamo la Fiorentina. Allo stesso tempo siamo stati accusati di difendere Corvino, il suo operato, paventando (a nostro carico) una collusione col direttore generale viola basata sulle bistecche, piuttosto che sull’olio prodotto dai vigneti di Vernole. Anche in questo caso non attaccando Corvino difendevamo la Fiorentina, convinti ancora oggi che la squadra costruita da Pantaleo… sia una buona squadra. In alcuni elementi, anche buonissima. Siamo stati accusati, infine, di difendere Stefano Pioli. Vuoi per quell’aria da bravo ragazzo, vuoi per quell’aurea da padre di famiglia. Vuoi per come ha gestito la tragedia Astori, vuoi perchè è stato un ex calciatore viola, bla, bla, bla… Siamo stati accusati di difendere Pioli, punto! Contro tutto e contro tutti. A compendio di ciò, avevamo messo come limite visivo e materiale, la parte sinistra della classifica. Fino a quel punto noi avremmo sopportato, sostenuto la causa, avremmo considerato i Della Valle (e Pioli) come il male minore. Anche perchè contestare una proprietà costantemente dalla parte destra ci sembrava assurdo, demenziale. Ecco, da oggi, con la Fiorentina all’undicesimo posto, abbondantemente dalla parte destra della classifica, dietro a Torino, Parma, Sassuolo e Sampdoria, senza vittorie dal 30 settembre (ben due mesi e mezzo!), senza gol da due partite e mezza, senza gioco da sempre, tutto ciò che abbiamo detto cade miseramente. Firenze e la Fiorentina hanno una storia ed una dignità. Non sappiamo chi abbia la percentuale maggiore di colpa (e non ci interessa) ma vedere la Fiorentina dalla parte destra della classifica, con una proprietà tra le più facoltose, che regolarmente finisce il bilancio in attivo, che si appiglia al “fair play finanziario” pur di non investire, che adombra un fantomatico comparto tecnico come buco nero per le plusvalenze, che brandisce il progetto stadio a metà tra minaccia e speranza, che assume, mantiene e sostiene un allenatore capace di far rimpiangere Carosi, Giorgi e Lazaroni, ecco… come disse qualcuno più importante di noi: no, noi non ci stiamo!!!. Va bene tutto, ma la parte destra della classifica NO! Offende Firenze, i fiorentini, la grande storia viola. Offende una tifoseria che va a Bologna in 1700 persone, che fa 20.000 abbonamenti, che assicura una media di 25.000 spettatori a domenica (merce rarissima in serie A). Offende la dignità di chi scrive, di chi commenta, di chi si interessa alle vicende viola. Per lavoro e per passione. Tutti però (ve lo assicuriamo) portatori sani di viola, col cuore gonfio di speranze, gonfio di attese che (scusate la ripetizione) la parte destra della classifica umilia, mortifica, deprime più di tutto. Più ogni altra cosa.

FATE QUALCOSA DI VIOLA: è un mantra che abbiamo già espresso la scorsa settimana, e che ribadiamo con forza dopo l’ennesima prova sconfortante. “Fate qualcosa di viola”, parafrasando Nanni Moretti che nel film “Aprile” invitava Massimo D’Alema a “dire qualcosa di sinistra”, chiede ai Della Valle e a Stefano Pioli di fare qualcosa che faccia bene alla Fiorentina. Che guarisca la Fiorentina, che rinverdisca la grande tradizione viola. Eh già, perchè l’impressione (anzi la certezza) è che a lor signori vada bene tutto, almeno finchè non si palesi lo spettro della retrocessione. Chiediamo a Pioli di non seguire più i diktat societari. Chiediamo di utilizzare la rosa, di non far giocare sempre gli stessi, di far giocare Laurini terzino e Milenkovic centrale, di cambiare modulo, di riportare Veretout mezzala, di far giocare i giovani, di trovare soluzioni al gioco offensivo perchè, se non fai gol, non vai da nessuna parte. Al limite, se tutto questo non è possibile, chiediamo a Stefano Pioli di farsi da parte. La Fiorentina 2018-2019 è nettamente superiore al proprio rendimento. Ai propri risultati. E’ un problema di mentalità, di convinzione, di condizione fisica? Tutte cose ascrivibili all’allenatore. E allora, se dopo 15 giornate, la Fiorentina è in queste condizioni, Pioli ci dia retta: si faccia da parte. Abbiamo troppa stima nei suoi confronti per considerarla un allenatore così scarso. Ci deve essere qualcosa che non sappiamo. E che lui non può gestire. Quindi: o Pioli ce lo dice e lo denuncia, oppure arrivederci e grazie.

DELLA VALLE, SE CI SIETE… Casualmente abbiamo tirato fuori una frase di Nanni Moretti che si rivolgeva a D’Alema, l’uomo che insieme all’ex sindaco Leonardo Domenici, consegnò la derelitta AC Fiorentina in mano alla famiglia marchigiana. Che dire sui Della Valle? Fate qualcosa di viola si può leggere in vari modi: reinvestite, rischiate, fate un ulteriore tentativo come fu fatto nel 2012. Utilizzate il mercato di gennaio per dare in mano a Pioli una squadra migliore di questa, quantomeno una squadra che l’allenatore chiede. Con un regista, con un vice Simeone, con un terzino destro. E ci fermiamo qui. Sennò esoneratelo, cercate un’alternativa (non facile da trovare), fate in modo che la stagione non muoia all’alba… del girone di ritorno. Che cosa raccontiamo nelle prossime 22 partite ai 20.000 abbonati viola? In ultima analisi, se proprio non ce la fate, se proprio non volete, allora cedete la Fiorentina. Abbiate minori pretese, fate un gesto di eleganza, di cavalleria, di signorilità… cedete la Fiorentina. Così è uno stillicidio, un morte lenta ed inesorabile. Noi, cari Della Valle, noi che vi consideravamo il male minore, abbiamo aspettato fino all’ultimo. Ma la parte destra della classifica… scusate, proprio NO. Questo non ce lo dovevate fare. Cari Della Valle, fate qualcosa di viola: rilanciate o andatevene. In entrambi i casi, ve ne saremo grati.

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