Si dice che il guaio nell’arrivare puntuali agli appuntamenti è che poi non c’è mai nessuno ad apprezzarlo. Quanto mai sbagliato, quando c’è di mezzo la Fiorentina. Già, perché ad accompagnare e sostenere i ’figli’ del presidente Rocco Commisso verso l’impresa saranno ancora tanti. Se la disponibilità di biglietti fosse stata doppia, se non tripla, Praga sarebbe stata una provincia di Firenze con una Eden Arena colorata di viola ancor di più. Puntualità, dicevamo, e freddezza; due elementi per prendersi questa Europa League, in una finale che si preannuncia quanto mai equilibrata. Puntualità in zona gol, precisione in difesa e freddezza nel gestire situazioni complicate che nel corso della sfida arriveranno, anche per la qualità dell’avversaria. Ma se da una parte la Fiorentina deve temere il West Ham, dall’altra anche gli inglesi devono avere il massimo rispetto per la squadra di Italiano, che è arrivata (puntuale) a questo epilogo non scontato.
Si respira ottimismo alla vigilia, come ha detto Commisso prima di partire da Peretola alla volta di Praga insieme all’inseparabile moglie Catherine, la prima vera tifosa della Fiorentina. «Sono fiducioso, i ragazzi sono in forma e motivati. Speriamo anche in un po’ di fortuna», dice prima di infilarsi nell’area partenze dello scalo fiorentino, tra selfie e strette di mano con tanti tifosi pronti a imbarcarsi destinazione Praga.La Fiorentina si presenterà con la migliore formazione possibile, con l’unico vero dubbio rappresentato dal centravanti titolare. Italiano ha recuperato e preservato i senatori e gli uomini più rappresentativi per dare l’assalto ad una formazione quadrata e ben registrata come quella di Moyes. Squadra fisica e di ritmo il West Ham, ma i viola non dovranno lasciarsi impressionare soprattutto in avvio, cercando di replicare come impatto l’inizio della finale di Coppa Italia. Dubbi di formazione, dicevamo, legati alla maglia numero 9 che sta sulle spalle di Cabral anche se nelle ultime ore il 7 di Jovic pare aver preso qualche punto in più. La sensazione però che entrambi saranno determinanti nella sfida, indipendentemente da chi parte per primo. Cabral garantisce maggiore fisicità e se sta bene il brasiliano è adattissimo a sfide come queste. In fondo è il re di coppe, anche se il serbo nelle ultime uscite ha dato segnali importanti. Se dovessimo dare retta a alle recenti ’strategie’ di Italiano, il fatto che contro il Sassuolo abbia giocato Cabral potrebbe spingere Jovic al centro dell’attacco. Alle sue spalle agirà Bonaventura, con Gonzalez, che ha smaltito la contusione rimediata sbattendo sul palo a Reggio Emilia. Non ce la fa, invece, Castrovilli, anche lui uscito malconcio dall’ultima sfida di campionato.
Centrocampo di lotta e di governo, con Mandragora e Amrabat, muscoli e fosforo. Insomma, la migliore squadra possibile per imitare i “I Leoni di Ibrox“, gli audaci viola del 1961 capaci di ipotecare prima e prendersi poi la Coppa Delle Coppe, diventando immortali nella lunga storia viola. Perché il passo dall’Eden (Arena) al Paradiso potrebbe essere breve. Ricco di insidie, certo. Ma una volta raggiunto nessuno potrà mai toglierlo.Lo scrive La Nazione.
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