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Il confronto: Prandelli, intensità e controllo. Iachini, resistenza e ripartenze
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Il confronto: Prandelli, intensità e controllo. Iachini, resistenza e ripartenze

Marzio De Vita

25 Marzo · 16:22

Aggiornamento: 25 Marzo 2021 · 16:24

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La Fiorentina é pronta a voltar nuovamente pagina, sebbene la nuova pagina odori dj vecchio più di quella appena chiusa.
Al netto delle vicende umane ondi opportunità ormai ampliamente dibattute potrà essere interessante comprendere cosa cambia sia dal punto di vista tattico che da quelle della preparazione delle gare con l’ultimo avvicendamento avvenuto.

PREPARAZIONE DELLE PARTITE:
Cesare Prandelli, come noto ama lavorare molto sul campo, concentrandosi molto più sulla cura degli aspetti tecnico tattici della squadra, piuttosto che sul lavoro fatto sulla squadra avversaria da affrontare. Iachini al contrario lavoro molto sull’analisi della formazione avversaria, facendo passare ai propri calciatori molte ore in sala video al fine proprio di comprendere le caratteristiche specifiche sia tecniche che tattiche dell’avversario in questione.

Per quanto invece concerne il lavoro atletico, Prandelli si concentra molto su in tipo di preparazione legato all’intensità, con esercitazioni sia atletiche che tecniche piuttosto specifiche, che hanno come finalità appunto quella di migliorare l’intensità della prestazione dei propri atleti.
Beppe Iachini invece lavoro in modo più specifico sulla parte aerobica, al fine di ottenere una certa continuità della prestazione atletica nel corso della gara.
Lo stesso Prandelli fece notare come la squadra fosse ben preparata da un punto di vista aerobico, ma di come necessitasse di un lavoro specifico sull’intensità affinché potesse proporre il calcio che lui aveva in mente.

Analizzando invece quelli che sono gli aspetti di preparazione tecnico tattica, si evince come anche le sedute tecniche dei due mister siamo molto differenti. Anche in questo caso Prandelli lavora molto anche dal punto di vista tecnico alla ricerca di un REPEATED SPRINT ABILITY  (RSA) buono, questo affinché i calciatori possano raggiungere mediante attività anaerobiche, alattacide e lattacide, massimali con tempi di recupero relativamente brevi. Testimonianza di questo lo si ha dall’utilizzo piuttosto importante cui ricorre l’ex allenatore viola di alcune strumentazioni come il GPS, rilevatori della frequenza cardiaca oppure della scala di Borg basata sui singoli feedback.

Anche Beppe Iachini, coerentemente a quanto scritto in precedenza, esegue un lavoro anche dal punto di vista tecnico che si incentra sulla resistenza. Utilizza molto infatti circuiti finalizzati ad in lavoro di tipo condizionale che va ad agire sulle fibre leggere aumentando quindi la resistenza e la capacità aerobica dell’atleta.

CONCETTO DI COSTRUZIONE DEL GIOCO DI PRANDELLI

Quando viene superata la prima linea di pressione avversaria, la Fiorentina cerca quasi sempre di muovere il pallone inizialmente nelle zone centrali del campo facendo dialogare i centrocampisti che sono molto forti tecnicamente, i due difensori esterni si alzano per allargare la squadra avversaria e dare la possibilità di trovare con più facilità i due giocatori che hanno più inventiva e possibilità di dribbling della squadra che sono Castrovilli e Ribery. Qualora non ci fosse possibilità di sfondare centralmente la squadra allarga il gioco sui difensori esterni cercando di arrivare al cross.

 La Fiorentina cerca sempre di giocare molto il pallone fra le linee di pressione avversarie, avendo giocatori in squadra che possono trovare facilmente il passaggio chiave o un dribbling che porti alla superiorità numerica. Solitamente i giocatori molto attivi in questa fase sono Castrovilli, che quasi sempre è il centrocampista più avanzato, Ribery che si abbassa per ricevere o Bonaventura che è molto bravo a capire i tempi d’inserimento. Qualche volta si abbassa anche Vlahovic  per ricevere spalle alla porta e giocare da sponda, in quel caso si inserisce Ribery o Bonaventura dal lato opposto.

Per fare goal la Fiorentina cerca sempre di completare l’ultimo passaggio in area, con un passaggio filtrante per
o con un eventuale inserimento di un centrocampista. Nel caso centralmente non ci fosse possibilità di passaggi, allargano il gioco sui difensori esterni per arrivare ad un eventuale cross. Non disprezzano comunque i tiri da fuori area, avendo molti abili tiratori, anche se non è la loro prima opzione.

IACHINI

L’idea del mister marchigiano è quella di restare corti con i reparti, mantenendo la linea difensiva ad una decina di metri circa dalla propria area di rigore.

In questo modo, con una prima pressione che solitamente si attesta all’altezza della metà campo, la squadra ha la possibilità di gestire, in caso di riconquista, dei contropiedi corti, senza essere costretta a dover risalire molti metri di campo.

Una volta rientrata in possesso la squadra è velocissima nell’attaccare la profondità, sfruttando in questo le doti dei propri velocisti, Kouamé e Vlahovic per capirsi. Certo dovremo dimenticarci la costruzione dal basso oppure i fraseggi, il pensiero calcistico di Beppe si può sintetizzare con grande densità davanti l’area di rigore e ripartenze veloci.

MARZIO DE VITA

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