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Iachini: “Chiesa ha rinunciato alle vacanze per stare con me, dobbiamo salvarci. Valuterò Pedro e Zurkowski. Credo nel lavoro”
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Iachini: “Chiesa ha rinunciato alle vacanze per stare con me, dobbiamo salvarci. Valuterò Pedro e Zurkowski. Credo nel lavoro”

Gabriele Caldieron

28 Dicembre · 18:35

Aggiornamento: 28 Dicembre 2019 · 18:35

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Di Gabriele Caldieron

Si è presentato alla stampa il nuovo tecnico della Fiorentina Giuseppe “Beppe” Iachini. Queste le sue dichiarazioni:

“Saluto tutti, e auguri. Premetto una piccola cosa: ringrazio Commisso una persona che ci tiene, un combattente ed in me riconosce queste caratteristiche. Joe Barone, Daniele Pradè, Antognoni, Dainelli, che hanno apprezzato il mio lavoro. Saluto anche Montella, un collega che stimo e gli faccio un augurio per il futuro. Sono felice di essere tornato nella mia seconda casa… Ho tanti ricordi e persone che conosco, ho affetto verso la città ed i tifosi che mi hanno sempre apprezzato e ricordato, un legame che esiste da tanti anni e se sono qui è per ripagare la società e la tifoseria. Affronto il tutto con entusiasmo ma soprattutto lavoro sul campo. Voglio trasmettere ai giocatori la mia passione, con un atteggiamento e mentalità che deve farci onore su tutti i campi cercando di vincere sempre. Attaccamento ai colori, e sono convinto che hanno questi valori dentro… Attraversano un momento particolare ma siamo pronti a ripartire con la cura del particolare. Saluto affettuoso a tutta la città e tifosi convinti che ci appoggeranno.

Qual’è la “malattia” di questa squadra? E cosa può portare Iachini?

Ho sentito parlare del mio attaccamento, porto il mio bagaglio cercando di dare mentalità ed organizzazioni adeguati sia individualmente che collettivamente, atteggiamento propositivo e capire ciò che è successo ultimamente. Ho un po’ di esperienza e spero di riuscirci nel giro di qualche settimana, non ho la bacchetta magica ma credo tanto nel lavoro ed è quello che ha portato ai risultati. Voglio una squadra vogliosa di difendere i colori, mi sono già fatto delle idee e cercherò di tirare fuori ciò che questi ragazzi non sono riusciti ad esprimere negli ultimi tempi. Lavoreremo tanto settimana dopo settimana.

Che idea mi sono fatto sul modulo? E su Chiesa che posizione avrà?

Sono un allenatore ma non un integralista, ho giocato con diversi moduli. Per me contano le caratteristiche dei giocatori, la rosa mi permette di fare scelte ed ha buona qualità, i moduli sono numeri sono tutti giusti o sbagliati ma conta l’interpretazione nella doppia fase di gioco: offensiva e difensiva. Sui numeri mi riservo di vederli sul campo e spero di essere più preciso tra qualche giorno, ho idee ma per adesso me li tengo per me. Chiesa? Lo ringrazio perché ci ho parlato sotto le feste di Natale, ho rivisto tutte le partite per capire dove lavorare, Federico è stato al campo con me ed ha rinunciato alle vacanze di Natale, è un ragazzo di sani principi e vuole il bene della società. Sono felice di questo e sono convinto che recupererà in fretta, sta meglio e può interpretare più posizione. E’ prezioso per noi. Ci darà una grande mano.

L’obiettivo è la salvezza? 

Non mi pongo obiettivi primari o secondari ma la realtà della classifica è questa, io prenderò una partita per volta cercando di fare più punti possibili e se raggiungeremo 40 punti prima della fine beh, cercheremo di arrivare più in alto. Vogliamo fare questo ma piedi per terra, capiamo in fretta le nostre difficoltà. Io guardo avanti non indietro.

Sfida più importante della mia carriera e termini del mio accordo?

Mi è capitato di fare il mio percorso partito dalla gavetta, ho cercato di dare ad ogni squadra la mentalità ed il raggiungimento di obiettivi prefissati. Abbiamo valorizzato tanti giovani, ho la convinzione che sia un appuntamento importante del mio percorso che affronto con un pathos e piacere particolare perché amo Firenze e sono legatissimo. Ho sempre fatto il tifo una volta andato via, certe cose ti rimangono nel cuore e cercherò di avere la giusta attenzione e professionalità per fare il meglio. Per me è una sfida importante che voglio vincere con la partecipazione di tutti, la vostra compresa. Vogliamo fare bene. C’è da lavorare.

Se ho sentito anche gli altri giocatori e se ho dato indicazioni di mercato?

Si, ho parlato con tutti i calciatori uno per uno per salutarli e dare loro un programma di allenamento per me 8-9 giorni di stop sono tanti (ride ndr), ho manifestato loro la mia stima e la mia voglia per averli sotto le mie dipendenze sono convinto che faremo un bel lavoro, c’è della qualità anche inespressa ma non per colpa di qualcuno… Ma talvolta le situazioni nascono un po’ male e si sente la pressione. Ci vuole personalità, fare i giocatori quando si vince è facile… E’ quando si perde che si vedono gli uomini e le persone che hanno altri valori. Sul mercato non abbiamo parlato, le idee chiare però le ho quando faremo il summit, conosco le caratteristiche per renderla più omogenea secondo la mia visione di calcio.

Chi farà parte del mio staff e se sono arrivati dei messaggi dai miei ex compagni? 

Carrillo Giuseppe, Tafani Fabrizio, Mirra Vincenzo, ed Aquilani Alberto perché è un ragazzo che ha ottime doti di lavoro e professionalità oltre a capacità e quindi quando l’ho ritrovato ho chiesto di poterlo inserire in prima squadra perché merita attenzione. Si, messaggi tanti, abbiamo vissuto tanti messaggi. Uno dei più belli quello di Dario Nardella… Non me lo aspettavo. Fa’ capire quanto attaccamento ci sia a Firenze sotto ogni punto di vista…

Dove la Fiorentina rischia?

Non tocco mai il passato, mai fatto nel subentrare né nel farlo dall’inizio al Sassuolo ho avuto una media da Europa League… Sono abituato a queste situazioni, farò dei test e valutazioni sia psicologiche, fisiche e se chiedo una cosa devo creare dei presupposti per fare sì che questo lavoro venga svolto e che sposi la mia idea. So dove dovrò arrivare, la mia squadra deve somigliarmi: ho avuto dei record raggiunti, voglio gioco e grinta in un posto che mi ha voluto tanto bene con l’aiuto di tutti.

Pedro? 

E’ un ragazzo che ho visto specie in questi giorni ovviamente, aspetto di vederlo sul campo per potere dare una valutazioni. Ha capacità ma viene da un grosso infortunio al ginocchio, prendiamo per esempio Del Piero: lui ci mise un anno e mezzo per recuperare. Devo capire il suo percorso di guarigione e con il mio staff lo valuteremo per poi capire il suo futuro parlandone poi con la società per il suo bene e quello della squadra.

La gioventù ha penalizzato e se nel mercato servono giocatori maturi?

I giovani sono risorsa importante, hanno voglia di misurarsi e confrontarsi, ci sono anche elementi d’esperienza. Dobbiamo creare una squadra, siamo la Fiorentina questo a prescindere dall’età. Per me non cambia se un giocatore ha 18 anni o 35. Per rendere la squadra omogenea ne parlerò con i direttori.

Castrovilli? 

E’ un centrocampista di qualità, con me i centrocampisti hanno fatto tanti gol voglio da loro tanta corsa e che accompagni l’azione in area di rigore e lavoreremo anche su questo. I gol devono arrivare anche da loro, lui come altri dovranno essere partecipi alla manovra offensiva. Si dice centrocampista vero quando ha dai 7 gol in su…

Ribery?

E’ un piacere per me allenarlo, sono convinto. che nello spogliatoio sia una risorsa per la Fiorentina. Senza trascurare ovviamente la sua bravura tecnica e determinare le partite.

Quando sono avvenuti i primi contatti con la Fiorentina e se ho rifiutato altre società?

Dopo la partita contro la Roma, già in precampionato avevo avuto altre proposte che ho rifiutato, una Nazionale compresa… Sono un uomo di campo, la Fiorentina mi ha fatto piacere per i motivi che conoscete. Sono orgoglioso di farne parte e spero venga fuori li, nel rettangolo di gioco.

Zurkowski e Lirola? 

Zurkowski lo conosco e visto in diverse partite anche in passato, ha potenzialità e ci lavorerò come faccio con tutti nel pensiero che possa crescere ulteriormente ed è il mio obiettivo ed ha buone caratteristiche sia individualmente che di reparto e poi il campo parlerà per lui. Su Lirola dico che l’ho avuto ed abbiamo condiviso un bel percorso insieme da penultimi ci ritrovammo a fine campionato undicesimi. Quando si arriva e sei nuovo è difficile, lui è un tenero troppo buono deve diventare ignorante (ride ndr) e lo diventerà. Con me ha fatto ottime gare, è un buon giocatore.

Quanto mi sono emozionato? 

L’emozione ogni volta che torno è stata molto mi sento a casa, tanti tifosi incontrati negli anni mi hanno trasmesso affetto. Tutti qui mi hanno sempre riconosciuto tanto affetto e calore. La sento come una seconda casa, ho tanta gioia. Ai tifosi ho poco da dire, sono sempre stati il nostro dodicesimo uomo in campo ed un grande appoggio. Immagino difficoltà iniziali ma risaliremo, devo vedere non al metro ma al chilometro e saranno soddisfazioni”.

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