Il nervosismo serpeggia da tempo, gli arbitri sono pronti anche a decisioni clamorose. Come riporta il Corriere della Sera, che aveva lanciato l’allarme anche qualche giorno fa, l’AIApotrebbe anche decidere discioperare se dalla FIGC non arriveranno buone notizie sui temi portati dal tavolo da Marcello Nicchi: le violenze subite soprattutto nelle categorie inferiori, i mancati stipendi e la decisione di togliere il 2% di voto nel Consiglio Federale e in Assemblea Elettiva (come da recenti direttive Coni).
La Federazione, infatti, ha intenziore di allontanare gli arbitri dal tavolo, ritenendoli fattore terzo (e quindi imparziale) nella politica del calcio mentre Nicchi ha paura che la categoria perda la propria autonomia. Lo scontro si consumerà nel vertice odierno con il commissario Fabbricini, secondo il quotidiano milanese la Figc sarebbe anche pronta a commissariare l’AIA in caso di mancato accordo.
E lo sciopero? La categoria si dice “pronta a tutto”, Nicchi aveva svicolato “Non sono qui a parlare di sciopero, mai nominata questa parola. Gli scioperi li fanno i dipendenti, e l’Aia è costituita da 35 mila volontari” ma il pericolo è reale. Fermare il campionato, anzi i campionati visto che si parla di serie A, B e C, a due mesi dalla fine della stagione e dell’inizio dei Mondiali diverrebbe insostenibili per i calendari del nostro calcio.
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