Lo scenario non è cambiato rispetto ad alcuni giorni fa e nessuna decisione è stata presa. Adesso in realtà inizia una fase interlocutoria, ma quel che cambia veramente è la logistica e il fatto che, da oggi, chi vuole può portarsi via l’attaccante. Ad ora però non c’è aria di svolta immediata all’orizzonte. Certo è che la clausola sul contratto è già stata definita una «prigionia» o una «trappola» per la Fiorentina, anche se in realtà porterebbe comunque nelle casse una cifra molto importante ovvero 52 milioni con un guadagno sostanzioso rispetto ai 13 milioni più 5 di bonus versati la scorsa estate nelle casse della Juventus. La vera trappola sarebbe semmai non individuare un altro attaccante, di pari valore, da mettere in rosa.
Ma è un rischio che la dirigenza non corre perché è al lavoro da tempo, su tutti i fronti, sapendo che su Kean c’è una spada di Damocle inevitabile. Per questo sta continuando a guardarsi intorno, dopo aver preso Edin Dzeko (soltanto da ufficializzare) con diversi profili interessanti. Da Roberto Piccoli del Cagliari ad Andrea Pinamonti del Sassuolo, i profili sono molti soprattutto quelli su cui la dirigenza lavora sotto traccia. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.