Frey e Mutu hanno parlato insieme attraverso una diretta Instagram, queste le loro parole:
Mutu: “Fare l’allenatore è molto diverso da fare il giocatore. Un giorno mi piacerebbe allenare la Fiorentina, è mio il sogno nel cassetto, ma prima devo fare esperienza” interviene Frey: “Mi avevi chiesto di aiutarti ma non fa per me. A meno che non vai dalle parti di Firenze”
Frey domanda a Mutu: “Il rapporto con papà Prandelli? Molto bello, lo sento quasi tutti i mesi. L’ho sentito dieci giorni fa, gli ho detto di avere cura di sé. Mi sta dando dei consigli da allenatore, ci siamo visti a Firenze. La Fiorentina è cambiata parecchio da quando c’eravamo noi. Ho visto che il patron è bello carico. Firenze si merita una squadra che lotta per i vertici. Vorrei che Firenze arrivi a vincere il campionato o, se non è possibile, a stare il più in alto possibile.
Quando ho segnato contro il Psv in Coppa Uefa qualcuno dalla panchina disse ‘Ma che fai, tiri?’. La mia esultanza con l’inchino? Mi è venuta spontanea, era un modo di ringraziare i tifosi per il loro affetto.
Frey: “Sento spesso Vargas, quando arrivò dal Catania, non giocava perché terzino sinistro non funzionava, voleva giocare più avanti”
Mutu: “Vargas crossava a 250 chilometri all’ora. Mi ricordo una partita contro il Bologna, fece un cross fortissimo, misi la testa e il pallone finì all’incrocio. Juan mi disse: ‘Bravo, bravo’. E io dissi: ‘Bravo un cavolo, mi sono fatto male alla testa’.
Mutu: “Il gol più bello in viola? Tutti direbbero la punizione col Psv Eindhoven ma in realtà dico il secondo, col sinistro a giro perché non avevo mai segnato di sinistro e poi a giro. Naturalmente ognuno ha il suo, ne ho fatti tanti alla Fiorentina.
Mutu: “Osvaldo e Jovetic due grandi talenti. Ne arrivavano tanti in quel periodo. Un giorno andai da Corvino e gli dissi vedendo che arrivano tanti giovani come Osvaldo e Jovetic: ‘State provando a vendermi?”
Mutu: “Un giorno Vargas e Sinisa Mihajlovic arrivarono ad un faccia a faccia incredibile. Meno male non accadde nulla, eravamo a 1″ dal disastro. Sulla lavagna ho scritto se qualcuno voleva scommettere, su chi puntare. Ma sono cose normali in uno spogliatoio. Una volta accadde tra me e Pazienza per via di alcuni falli in allenamento. Succede”
Frey: “Anche nei grandi gruppi ogni tanto un confronto tra uomini è normale e fa bene al gruppo. Non sarebbe normale il contrario. Quel nostro gruppo era fortissimo, uscivamo tutti i giovedì insieme. Una volta Corvino voleva multarci per una cena tutti insieme del giovedì. Convocò i cinque giocatori più rappresentativi perché voleva multarci tutti. E noi gli dicemmo: “Se non vinciamo contro la Roma ce la fai” vincemmo 4-1″