Meno dieci dal quarto posto. Potenzialmente -12 dovesse stasera vincere l’Inter sul campo dell’Hellas Verona. Il Milan che in estate sognava lo Scudetto e aveva nel raggiungimento della Champions 2018/19 il suo obiettivo minimo a fine ottobre deve probabilmente già rivedere al ribasso i suoi piani. Per come corrono davanti e visti i problemi palesati dai rossoneri fin qui, sembra esercizio davvero ostico pensare i rossoneri giocarsela alla pari con Roma, Lazio, Juventus, Inter e Napoli.
La squadra non gira. E a girare ancora meno sono acquisti che in estate erano stati accolti come profeti nella nuova patria e che ad oggi (anche se con tutto il tempo per riscattarsi davanti) incidono solo in negativo. Sabato sera contro la Juventus non era nemmeno in campo causa squalifica Leonardo Bonucci, il simbolo di un Milan che non funziona. Il peggiore in campo in quella occasione è stato Lucas Biglia: errori clamorosi quelli commessi dall’ex regista della Lazio che nella Capitale era in grado di spostare gli equilibri della squadra con la sua presenza. E a Milano difficilmente riesce anche in un passaggio in verticale.
Sedici gol realizzati in undici partite, il Milan ha in questo momento il decimo migliore attacco della Serie A. E il capocannoniere, nonostante i tantissimi milioni spesi, è uno dei giocatori della vecchia guardia: lo spagnolo Suso. Protagonisti ancora non pervenuti Nikola Kalinic, sabato sera l’ombra di sé stesso, e André Silva.
Non sorride infine nemmeno il centrocampo. Il grande pre-campionato di Frank Kessié non s’è ad oggi tramutato in un inizio di stagione positivo. Sempre più in confusione l’ivoriano, smarrito al pari di un Hakan Çalhanoğlu non all’altezza della 10 che indossa.
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