di Paolo Lazzari
Un film horror a tinte viola: la metafora forse non basta a racchiudere un pomeriggio iniziato con il quasi-obbligo dei 3 punti e terminato con un 1-4 intriso di follia. La Fiorentina prende un’imbarcata clamorosa, in casa, davanti al suo pubblico, contro un Hellas Verona resuscitato dai ragazzi di Pioli, dopo che la società aveva quasi deciso di cacciare il tecnico Pecchia, considerata la traballante posizione di classifica.
C’è il redivivo Thereau dall’inizio, ma stavolta non sarà un amuleto. Pronti via e la viola potrebbe sbloccarla: lancio di Astori per Chiesa, la cui conclusione viene rimpallata in area. Poi comincia a scendere la notte viola: cross dell’ex Romulo per la testa di Vukovic ed è soltanto il 9′ quando l’Hellas passa. La Fiorentina però non si sgonfia subito: al 18′ conclusione al volo, ancora di Chiesa, di poco sul fondo. Poi, al 19′, ecco il raddoppio Verona: Kean la spinge alle spalle di Sportiello capitalizzando un cross di Matos, con la difesa viola in versione statue di sale. La Fiorentina fatica a reagire, annichilita da un uno-due inatteso, e rischia di subire il tris ancora con una conclusione di Kean. Nel finale di primo tempo ci prova ancora Chiesa, ma la mira non è quella giusta.
Incredibile l’avvio ripresa: Chiesa, ancora lui, colpisce un palo clamoroso, dal quale si avvia il contropiede Hellas che, già al 46′, porta al tris targato Kean, baciato dalla Divina Provvidenza calcistica oggi. La Fiorentina però prova a reagire e trova il gol della bandiera al 52′, quando il subentrato Saponara entra in area e serve un cioccolatino a Gil Dias, che spedisce in rete. Non basta però, perché al 55′ Laurini e Sportiello combinano una frittata che spalanca le porte al quarto gol dei quasi increduli ospiti, firmato da Ferrari. Il risultato non cambia più: dramma viola al Franchi e riflessioni aperte. Davvero questa squadra è difficilmente migliorabile, Corvino?