Benedetto Ferrara, sulle colonne di Repubblica, ha espresso la sua opinione sulla vittoria della Fiorentina contro la Sampdoria, che ha determinato il passaggio ai quarti di finale: “Veretout da applausi, e Babacar anche. E anche pali e traverse, a essere sinceri. E il Var, che decide parecchio e, soprattutto, chiarisce le idee all’arbitro e consegna un rigore (il terzo della partita) che dice Fiorentina avanti ai quarti. O Lazio o Cittadella ( 26 dicembre). Obiettivo centrato, quindi, grazie a un senegalese che si fa trovare pronto e a un francese che non molla mai. Uno Iachini che vede la porta, un martello senza paura”.
“Felici i settemila del Franchi, stadio solitario grazie a orari senza senso. Non c’è un cane, a parte un barboncino che abbaia al deserto tra viale dei Mille e Viale Fanti. Tim Cup, ovvero: si gioca quando ci pare. E così, in pieno orario di lavoro di un giorno maledettamente feriale, se entri dentro lo stadio, durante la partita puoi sentire bene la voce di Pioli che invita Gaspar a non perdere palloni”.
“Partita strana. Per il silenzio. E poi per un gol che arriva subito e scaccia via la tristezza, almeno per un po’. Lo segna Babacar. Lancio di Benassi, controllo, affondo con Regini che arranca e colpo sul palo lungo. E vai. Firenze applaude il suo senegalese, eterno indeciso tra la panchina e l’addio. Beh, per lui l’occasione c’è. E ci mancherebbe. E poi il Cholito deve riposare. Largo a Baba, quindi, che mette subito la sua firma su questa partita”.
“Il turn over prevede lui, Sanchez in cabina di regia (si fa per dire), Gaspar a destra (mamma mia) e Dragowski tra i pali, perché si tratta anche di giustificare certe spese. Ma la chicca è Saponara, titolare che forse nemmeno lui ci crede. Per i nerd amanti dei moduli va detto che con l’ex dell’Empoli in campo Pioli gioca inevitabilmente con 4- 3- 1- 2. Saponara dietro Baba e Chiesa”.
Fonte: La Repubblica