Firenze, 25 gennaio 2020 – Il “labaro viola” dell’inno della Fiorentina non garrisce al vento in questa giornata triste per Firenze: a 92 anni, infatti, è morto nella sua casa sulle colline fiorentine Narciso Parigi, popolare cantante e attore, interprete (appunto) dell’inno della squadra viola, ma conosciuto in tutto il mondo per le sue oltre 5mila incisioni e una ventina di film da protagonista (più altri da comprimario). Lascia la moglie Fiorella e i figli Daniela e Andrea. Se n’è andato come ha vissuto, circondato da amici perché, come diceva sempre “i soldi non contano nulla, l’unica vera ricchezza è l’amicizia”. Una vera filosofia di vita insieme a quello che gli aveva insegnato suo padre: “Essere buoni e fare il bene non costa niente”. Anche per questa sua umanità (oltre che per le sue doti di artista) Narciso Parigi era amatissimo, soprattutto a Firenze, e la notizia della sua morte suscita grande commozione in città ed è destinata a diffondersi in Italia e all’estero, per la popolarità del personaggio. Firenze ha seguito con apprensione queste ultime settimane di Narciso Parigi appena (attraverso un discreto tam tam tra amici e ammiratori, si è sparsa la notizia delle sue condizioni critiche. In occasione della partita con l’Atalanta in Coppa Italia (il 15 gennaio) i tifosi viola della Curva Fiesole hanno esposto uno striscione di incoraggiamento. Lo fa sapere La Nazione sul proprio sito. Ecco l’ultima intervista di Narciso a Labaroviola