Difesa a quattro ed esterni alti. Ecco l’idea tattica di Sousa e la missione di Corvino

Sousa e Corvino, accordo anche sulla tattica. Sousa ha deciso l'assetto mentre Pantaleo...

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Difesa a quattro, la scelta è definitiva. E poi esterni di attacco alti. Ecco le certezze della nuova Fiorentina, che intorno a questi due concetti-base dovrà costruire varianti per mescolarsi in modo funzionale e/o meno prevedibile rispetto alla seconda fase dell’ultima stagione. Sousa e Corvino ne avevano parlato durante l’incontro a Lisbona e il nuovo confronto al centro sportivo viola è servito per ribadire l’accordo sulla nuova struttura tattica. Fin qui la teoria.

In pratica, per tener fede a quanto annunciato in sede di presentazione, Corvino dovrà riuscire con molta virtù contabile a preservare il nucleo dei titolari e migliorare la qualità delle seconde linee (cedendo quasi tutte quelle a disposizione, utilizzate davvero il giusto da Sousa, e rinnovando molto la scelta). Gran lavoro, su questo non c’è dubbio. Raccontano che il feeling fra il Corvo e Sousa sia alto, trattasi del resto di uomini di calcio abituati a riconoscersi nell’esercizio delle rispettive professionalità: a Paulo molto è mancato un punto di riferimento nell’ultimo anno, non perché Pradè non fosse all’altezza ma piuttosto – diciamo così – perché la proprietà gli aveva concesso un raggio di azione limitato. Sousa poneva domande e pretendeva risposte (che raramente arrivavano in tempi per lui accettabili).

Corvini è legittimato a pilotare ogni operazione di mercato, ovviamente all’interno del budget, e con Sousa ha un rapporto franco e diretto proprio sulla scorta del suo peso specifico all’interno della società. Il feeling nasce anche da questo, cioè dalla possibilità di potersi confrontare concretamente sulla linee guida del mercato e/o sulle operazioni più significative.

Non certo su Diks e Dragowski, sicuramente ignoti a Sousa, che a Moena dovrà valutare le potenzialità dei nuovi giocatori messi a disposizione da Corvino. Tutto da stabilire il capitolo che riguarda Rossi e Gomez, con una differenza sostanziale: Mario non rientrerà a Firenze e la Fiorentina dovrà monetizzare al massimo la sua cessione. Il capitolo Rossi è ancora una volta tutto da scrivere, anche se in partenza sembra difficile trovare una collocazione per Pepito all’interno del 4-3-3 o del 4-2-3-1. Lavori in corso.

Angelo Giorgetti – La Nazione

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