
A poche ore da Atalanta-Fiorentina abbiamo contattato in Esclusiva Matteo de Sanctis, radiocronista ufficiale della squadra nerazzurra.
Buongiorno Matteo, è passata la settimana turbolenta in casa Atalanta?
“Lo speriamo tutti, il fatto che fa più arrabbiare è che non sia scaturito dai giornalisti, da ogni parte additati dalle tifoserie come volere il male della squadra, ma bensì dai tifosi stessi per mezzo di un paio di audio con dettagli da dentro lo spogliatoio”.

Come hai visto la squadra nella sfida di Amsterdam?
“Come ha detto bene Gasperini, una squadra più pratica dello scorso anno. Non vedremo più una macchina da gol, i cento gol sono un ricordo. Questo gruppo tornerà ad essere molto più pratico, destinato al primo non prenderle. Il tutto va detto, guarnito per fortuna da un gruppo di prim’ordine dove anche in terra d’Olanda ha tenuto il campo in maniera super. E Gomez era al centro del progetto, con la fascia al braccio a guidare i compagni. Un risultato storico per tutta la società da dedicare a una città che sta soffrendo da quasi un anno per il Covid”.

Passiamo alla Fiorentina, che idea ti sei fatto dell’annata viola?
“Sono deluso dal percorso, nella rosa ci sono elementi di tecnica importante e vederla laggiù nei bassifondi mi fa strano. Penso debba trovare la sua continuità Jack Bonaventura, un ragazzo che ha mosso i primi passi nel grande calcio qui da noi. Comunque penso che i valori prima o poi emergano sempre, motivo per cui vi auguro una pronta risalita”.
Come credi si disporranno oggi pomeriggio gli uomini di Gasperini?
“Mi aspetto a grandi linee gli undici che hanno pareggiato con l’Ajax.
Gollini in porta; Toloi-Palomino-Djimsiti i tre difensori; Hateboer-Freuler-De Roon-Pessina-Gosens a centeocampo; Gomez libero di svariare dietro a Zapata.
Una cosa mi preme dirla a margine di questa partita..”.

Prego Matteo..
“Negli ultimi anni legate a questa partita ho visto e sentito troppi isterismi, un clima invelenito sia in campo che fuori che andava oltre lo spettacolo che ci hanno fatto ammirare queste due squadre.
Ecco, vorrei che questa partita venga associata sempre alla città nella quale è nato e riposa Davide Astori, San Pellegrino Terme. Il ricordo suo credo debba essere un monito verso tutti per godersi queste partite col giusto clima”.
Marco Collini