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De Paul, la Fiorentina e quelle parole di Pradè. Dove sta la verità? Facciamo chiarezza
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De Paul, la Fiorentina e quelle parole di Pradè. Dove sta la verità? Facciamo chiarezza

Flavio Ognissanti

30 Agosto · 21:51

Aggiornamento: 30 Agosto 2019 · 21:51

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di Flavio Ognissanti

Andiamo con ordine. Ore 12.40, nell’ambiente viola arriva la notizia dell’accordo tra Fiorentina e Udinese per De Paul, emergono anche i dettagli, 30 milioni pagabili in tre rate dalla società viola. Diamo la notizia, a ruota tutti gli altri media stanno per annunciare l’affare fatto ma c’è un colpo di scena, arriva in conferenza stampa Daniele Pradè e tra le tante cose annuncia che Rodrigo De Paul non arriverà a Firenze per le richieste esose dell’Udinese.

In sala stampa tutti erano convinti che le parole di Pradè dovessero annunciare l’accordo per il centrocampista argentino. Sgomento. Tutti sorpresi.

Il direttore sportivo gigliato non solo ha chiuso la porta a De Paul ma ad ogni possibile nuovo colpo viola alle condizioni attuali. Da qui anche la notizia dell’accordo perde valore e si annulla. Tutti rimaniamo sorpresi.

Verità o parole di circostanza?

L’uscita di Pradè è stato un chiaro messaggio ai propri interlocutori in sede di trattative di mercato, la Fiorentina non si fa ricattare da nessuno. Tutti sanno che alla squadra viola mancano almeno due tasselli e tutti sanno che il budget viola è praticamente intatto dato che le uscite fino ad ora hanno finanziato le entrate. Da qui le parole intelligenti ma dure per i tifosi viola del direttore sportivo in sede di presentazione di Dalbert al Franchi.

E’ sotto gli occhi di tutti che la Fiorentina è incompleta, che manca un centravanti e che manca un centrocampista offensivo/esterno d’attacco. Lo ha detto anche Montella una settimana fa in conferenza.

Se davvero il mercato viola dovesse finire in questo modo sarà una squadra al massimo da ottavo posto ma una società che prende Ribery e gli da 4 milioni netti a stagione, che tiene Chiesa e che riprende Badelj non può avere come ambizione al massimo l’Europa League. Questo lo sa anche Pradè, lo sanno bene Commisso e Barone e lo sanno bene anche i tifosi viola che tanto sono rimasti basiti dalle parole di questo pomeriggio del dirigente viola.

De Paul resta l’obiettivo numero uno, si è aperta una partita a scacchi con l’Udinese in cui qualcuno per forza di cose deve fare un passo verso l’altro. O da Firenze decidono di alzare l’offerta di 5 milioni o da Udine scelgono di abbassare le pretese. E’ un gioco di nervi e di posizione fatto di intese raggiunte e di colpi di testa. Solo nella mattinata di tre giorni fa sia Michele Criscitiello che Alfredo Pedullà avevano raccontato di un’intesa raggiunta salvo poi ritrattare. Impazziti anche loro? No, semplicemente Udinese e Fiorentina stanno giocando a questo gioco. I viola vogliono De Paul perchè perfetto per Montella e per la sua duttilità tattica. Altrimenti poi ci si deve concentrare su altri obiettivi. Suso e Raphinha restano le alternative. Poi c’è anche da prendere un bomber vero, ma qui, Pedro escluso, i nomi ancora non sono davvero emersi.

Tocca aspettare, due colpi verranno fatti, questa è l’intenzione della nuova Fiorentina. Mancano poco meno di 3 giorni alla fine del mercato, restiamo sintonizzati.

 

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