Non solo Daniele Pradè e Alessandro Ferrari. Nella Fiorentina c’è un altro manager che dopo la tragica scomparsa di Joe Barone è destinato ad uscire dall’ombra nella quale è rimasto finora. Arrivato alla Fiorentina a inizio 2023, Alessandro D’Angelico infatti si occupa a 360 gradi dell’operatività del Viola Park: logistica, rapporti con le ditte, operatività dei vari settori del centro sportivo viola, organizzazione degli uffici e del lavoro, sia con le squadre che con i fornitori esterni. Problemi negli uffici, acquisto di mobilia e macchinari, contatti con gli operai per la manutenzione ordinaria e straordinaria del parco: tutto passa dalla sua scrivania, anche se finora, ovviamente, l’ultima parola, e su qualunque campo, spettava all’onnipresente Barone.
Al Viola Park non si occupa direttamente di calcio giocato, ma lavora anche con la prima squadra soprattutto perché a stretto contatto dal punto di vista organizzativo con il Team Manager, Simone Ottaviani. A Bagno a Ripoli in ogni caso è molto stimato, anche perché lavoratore infaticabile: il suo approccio, in viola e non solo, è «all’americana», come piace alla proprietà: orari di lavoro extralarge e grande determinazione nel risolvere i problemi. Al Viola Park D’Angelico lavora fin dal primo giorno in cui gli uffici della Fiorentina furono spostati dallo stadio Franchi a via Pian di Ripoli: pare sia stato proprio in quei giorni caotici che la dirigenza viola, nel chiamarlo, si sia davvero convinta di aver fatto la scelta giusta. La casa della Fiorentina è grande 26 ettari, ha 10 campi di calcio, 20 squadre viola che ci giocano, due mini stadi, un centro medico, 12 padiglioni, 75 camere da letto, il mega ristorante da circa 400 posti, aiuole e giardini e parcheggi. Una sfida enorme, che D’Angelico proverà a vincere. Lo scrive Il Corriere Fiorentino.
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