Arrivato a gennaio con l’etichetta di rinforzo ideale per Palladino, Michael Folorunsho doveva essere il sostituto naturale di Bove. Invece, tra cambi di modulo e scelte tecniche, si è ritrovato spesso a rincorrere un posto, adattandosi a ogni ruolo pur di restare utile alla causa. La sua duttilità non è in discussione, ma finora è mancato quel salto di qualità in termini di concretezza: pochi guizzi, zero gol, qualche buona prestazione ma niente che faccia pensare a un riscatto automatico.
Otto milioni per tenerlo a Firenze non sono bruscolini, e la società sta valutando se investire o guardare altrove. Lui, intanto, spera in più minuti e sogna ancora l’azzurro della Nazionale, ma con un ruolo da comprimario e un futuro incerto, dovrà decidere se restare a fare il jolly o cercare un progetto che lo metta davvero al centro.