La fine di una lunga storia. Giampaolo Pazzini, a 36 anni, ha deciso di dire basta. Si ritira dal calcio, il Pazzo, rimasto svincolato dopo l’addio al Verona a fine luglio. In questi mesi ha ricevuto poche proposte e così ha scelto di chiuderla qui. Nessun annuncio ufficiale per ora, solo la notizia data dall’esperto di calciomercato Nicolò Schira sui suoi canali social martedì sera e confermata sostanzialmente dall’ormai ex attaccante, contattato ieri dal Corriere di Verona: «Ufficialmente però non ho ancora comunicato niente e quindi aspetto a rilasciare interviste».
Ieri sera, sui social network, la notizia è diventata virale, scatenando l’affetto soprattutto dei tifosi dell’Hellas, la squadra a cui Pazzo ha legato gli ultimi cinque anni delle sua carriera (se si escludono i sei mesi al Levante in Liga nel 2018), con 135 presenze e 50 gol 14 in A, 35 in B e 1 in Coppa Italia. Ma la «cifra» di Pazzini, non va dimenticato, è nazionale, non solo per le 25 presenze e i 4 gol in azzurro (una presenza anche nello sfortunato Mondiale sudafricano del 2010) e i suoi trascorsi in grandi club, come Inter e Milan, e in piazze come Fiorentina e Sampdoria. Sono i numeri, ragguardevoli, a esprimere lo spessore del Pazzo: 14 stagioni in A, con 387 presenze e 115 gol, cioè poco meno di una rete ogni tre partite. Pazzini è il 58° giocatore più prolifico di ogni tempo nella massima serie. E ancora: 3 le marcature in Champions League (più altre 3 nei preliminari), 1 in Liga, 44 in B, 5 in Nazionale Under 21. Il totale fa 199 gol da professionista, nonostante una fragilità fisica che lo ha frenato sul più bello. desso arriva anche l’addio al calcio. Pazzini, 199 gol dopo, studierà da direttore sportivo. Lo scrive il Corriere di Verona.
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