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Avrà un’altra notte a disposizione per mettere a tacere gli scettici e tramutarsi ancora in una risorsa per la Fiorentina. Ovvero tutto ciò che di rado per i primi tre quarti di stagione Nico Gonzalez ha saputo essere, vestendo semmai più di una volta gli scomodi panni della zavorra. Economica – l’argentino resta ad oggi il calciatore più pagato della storia viola e il suo stipendio, dopo quelli di Milenkovic e Jovic, è il terzo più alto della rosa – ma anche tecnica, visto che nell’ultimo periodo l’esterno raramente ha saputo incidere quando è stato impiegato. E ciò è successo sia quando l’ex Stoccarda è partito dall’inizio – a Napoli ha procurato il rigore che ha deciso la sfida e quattro giorni dopo al Franchi, con il Basilea, il suo apporto è stato pressoché nullo – sia quando è stato impiegato a gara in corso, come accaduto due giorni fa contro l’Udinese. Dove nonostante le accelerazioni, i dribbling e la palese voglia di spaccare il mondo, Gonzalez non ha lasciato traccia di sé. Proprio gli alti e bassi che lo accompagnano ormai da mesi e sui quali l’intero ambiente viola riflette.
In casa Fiorentina, come già anticipato, le riflessioni sul futuro dell’esterno sono iniziate da tempo e la visita di venerdì scorso al quartier generale viola del suo manager – Alessandro Moggi – non è certo passata inosservata. La sensazione infatti è che nonostante un’annata a scartamento ridotto in estate i rumors sul conto di Gonzalez non mancheranno e la proposta di 34 milioni messa sul piatto dal Leicester a gennaio (e respinta con forza dal club di Commisso) potrebbe persino tornare d’attualità. E, magari, ricevere una risposta diversa. Lo scrive il Corriere dello Sport.