Pochi gol ma buoni, anzi ottimi. Diciamo meglio: storici. Enrico Fantini ha segnato solo quattro reti con la maglia della Fiorentina, ma due di queste nello spareggio per la serie A contro il Perugia, fra il 16 e il 20 giugno 2004 “Avevo finalmente l’occasione di conquistare la serie A con le mie mani. Ero un buon gregario, uno di quei giocatori cercati da chi voleva vincere il campionato di serie B e che aveva avuto la fortuna di trovare i gruppo giusti. In quella settimana dovevo a tutti i costi diventare protagonista”
Per il doppio spareggio la Fiorentina era prima infatti sia di Riganò, il grande bomber della squadra e sia di Vryzas che era già agli europei con la Grecia. Tutto il peso dell’attacco era così su Fantini, arrivato a gennaio dal Venezia e subito in gol al debutto contro il Catania.
“La Fiorentina cambiò piu di dieci giocatori nel mercato di gennaio, ricordo che noi nuovi arrivammo già a dicembre e ci cambiavamo in spogliatoi diversi. La formazione era completamente stravolta, quella squadra era la nazionale di serie B. Cavasin, che mi aveva voluto, mi faceva giocare esterno di centrocampo. Io dovevo correre e portare e portare l’acqua al mulino, il nostro mulino era Riganò, devastante in area di rigore. Riganò fece 23 gol in quella stagione.
Dopo poche settimane Cavasin fu esonerato e al suo posto arrivò Mondonico per cercare di risalire la classifica. Fantini così perse il posto in squadra e il nuovo allenatore lo provò seconda punta ma con scarsi risultati, visto che in questo modo Enrico fece solo un gol fino al magico spareggio.
“Mondonico è stato un uomo vero, il grande allenatore che abbia mai avuto nei 90 minuti di gara. Prima delle partite mi diceva sempre FBL, ovvero fai ballare l’occhio, mi voleva dire resta sempre sveglio, questo era il suo modo di caricarmi.”
La pressione di Firenze che fremeva per tornare in serie A protagonista peso molto su Fantini, che passò due mesi orribili: “Per colpa delle tensione ero giù di forma, non riuscivo piu a fare nulla. Fin quando non arrivò l’infortunio di Riganò alla penultima di campionato”
Senza di lui e con Vryzas agli Europei Mondonico fu costretto a puntare tutto su Fantini: “Nella settimana del doppio spareggio ho dovuto combattere contro i pensieri negativi, anche in società c’era chi pensava che non sarei stato in grado.”
Invece a Perugia, nella partita di andata, Fantini al minuti numero 10 fece già il primo gol dopo lo scambio con Scaglia. Tunnel a Kalac e gol. Con la Fiorentina che poi difese il vantaggio fino alla fine della partita.
“È stata la partita più bella della mia carriera, ero felicissimo ma non potevo godermi il momento perché c’era da pensare al ritorno subito quattro giorni dopo. E al ritorno Enrico non tradì: “Ho combattuto da solo contro la difesa del Perugia, nel secondo tempo feci gol di testa su cross di Maggio. Ho sempre detto che presi la palla con la neve sopra. Saltai oltre la traversa, riguardo spesso quel gol. Un gol da centravanti vero. Poco dopo fu espulso per un fallo inevitabile. Fu una notte di sacrificio, fatica, delusione e gioia totale. Soffrivo a guardare la partita dal sottopassaggio. Al fischio finale scoppiò la gioia, un’esultanza incontenibile. Rubai il cappello da Cowboy ad un tifoso che mi passo davanti mentre correvo pieno di gioia. Negli spogliatoi battezzamo Diego Della Valle per la prima volta in serie A. Gli facemmo fare il bagno vestito in vasca. Fu una notte lunga”
La stagione successiva in Serie A non segnò nemmeno un gol ma si tolse comunque qualche soddisfazione come quella giocare titolare contro la Juventus in quel 3-3 famoso: “Zoff mi fece giocare titolare perche Miccoli era infortunato”
Fantini salutò la Fiorentina nell’estate 2005: “Mi voleva il Torino di Cairo in serie B e Prandelli mi disse che doveva valorizzare Do Prado ed ero la sesta scelta. Oggi alleno l’Albese in Eccellenza, vivo a Ceva (Cuneo). Il ricordo più bello? Quando uscivo dallo spogliatoio viola e sentivo l’inno della Fiorentina”
Simone Nozzoli – Viola week