Soldi, ovvero linee di budget, nomine e via libera ai programmi estivi. Così, volendo tradurre in un modo meno tecnico l’appuntamento societario di questa mattina (ovvero il Consiglio di amministrazione fissato per chiudere la vecchia stagione e aprire la nuova), potrebbe essere assolutamente giusto dire e scrivere, che nasce oggi la seconda Fiorentina della gestione Paulo Sousa. E a quanto pare, il tecnico portoghese avrà subito a disposizione un nuovo portiere.
Il nome giusto è davvero essere quello di Bartlomej Dragowski, polacco, classe 1997, tesserato del Jagiellonia Bialystock. Dunque, come fu per Boruc, i viola tornano a battere la pista del mercato della Polonia. E il blitz nella direzione di Dragowski (valutazione di transfermarkt, 2,5 milioni) sarebbe avvenuto una decina di giorni fa, quando Corvino ha ottenuto l’ok del giocatore ed è rimasto in attesa del sì del club.
Sì che sarebbe arrivato nella mattinata di ieri. Al punto che da più parti si sostiene che a breve il portiere dovrebbe essere sottoposto a visite mediche.
Tornando al CdA, dalle parole (e dalle carte firmate) si passerà dunque immediatamente ai fatti, ma sotto questo aspetto sia Corvino, sia il presidente Cognigni, sia, ovviamente, la famiglia Della Valle, le idee le hanno sufficientemente chiare. Già, Della Valle. Il patron, come si era capito nei giorni scorsi, non potrà partecipare al Cda, ma sarà relazionato – minuto per minuto – su tutto quello che sarà deciso dai suoi collaboratori finanziari e tecnici.
Nomine a parte, comunque, la scena principale dell’appuntamento se la prenderà il mercato e già da questa sera dovrebbe essere più facile intuire quale sarà la fisionomia della nuova squadra.
Sul tavolo, Corvino metterà ad esempio le situazioni relative ai primi due obiettivi italiani della sua gestione: Ferrari del Crotone e Faragò del Novara. La Fiorentina al momento di chiedere i due giocatori si è sentita ’sparare’ in faccia cifre da capogiro. Scontato, quindi, che il doppio problema debba passare all’attenzione della presidenza.
Lo stesso vale per i due principali obiettivi stranieri (Villalba del San Lorenzo e Vilhena del Feyenoord), mentre anche per aprire un discorso con la Roma (per il prestito di Ljajic), la società vuole dire la sua.
Quindi la questione cessioni. E’ evidente che Corvino dovrà procurarsi una parte degli investimenti per la campagna acquisti sfruttando qualche addio.
Riccardo Galli – La Nazione