
In un clima sudamericano, con fuochi d’artificio sparati da entrambe le curve al momento del calcio d’inizio, chi poteva sbloccarla se non Arthur Cabral, il centravanti brasiliano della Fiorentina? Per farlo ha scelto una girata di testa degna di una «tedesca» sulla spiaggia, il gioco in cui si può segnare solo al volo. Inutile girarci intorno: Cabral era il giocatore più atteso. L’avversario della semifinale, il Basilea, è la sua ex squadra. Con loro, nella scorsa stagione, aveva realizzato una sacchettata di gol proprio in Conference. L’incrocio, dunque, sembrava cucito addosso a lui.
La sua notte, nella sua coppa, di cui è il capocannoniere con sette gol, otto totali se si considera quello col Twente nell’andata dei preliminari, in 13 gare. Considerando anche la passata edizione della Conference, giocata appunto con il Basilea, i gol totali sono 21 in 25 partite. Con il colpo di testa di ieri sera ha sbloccato una sfida che la Fiorentina stava controllando, ma non dominando. Lo scrive il Corriere Fiorentino.