Lunedì a Firenze è atteso per le visite mediche di rito Aleksandr Kokorin prima di diventare un nuovo giocatore della Fiorentina, tra la curiosità di tutti i tifosi viola di vedere all’opera il bad-boy russo.
Torna alla mente dunque, l’unico suo connazionale ad averlo preceduto in maglia viola, vale a dire, Andrej Kanchelskis. Sbarcò sulle rive dell’Arno nel gennaio del 1997 in seguito ad un blitz dei dirigenti viola. La somma? 15 miliardi di lire, circa 8 milioni di euro. Venne presentato come un grande acquisto, accolto con un travolgente entusiasmo dai sostenitori gigliati. A quei tempi la Fiorentina era una vera corazzata, con Cecchi Gori come presidente la Viola puntava in alto, appena un anno prima si era aggiudicata la Coppa Italia. Ma la sua avventura a Firenze fu davvero sfortunata, per lui è l’inizio di un calvario dal punto di vista sportivo. Il centrocampista russo giocò pochissime gare, prima l’infortunio dopo un contrasto con il difensore della Roma Vincent Candela che lo costrinse a chiudere anzitempo la stagione.
Poi, l’anno seguente, nuove aspettative, doveva essere la sua stagione, la stagione del riscatto dove mettere in mostra in Serie A tutte le sue qualità. Ma tempo tre giornate che arrivò un nuovo stop per lui, un altro fulmine a ciel sereno, un altro maledetto infortunio lo terrà fermo per un mese circa. E’ il 21 settembre del 1997 quando un’entrata a forbice di Taribo West spezza i sogni italiani di quella brillante ala russa.
Riassaporò quel verde terreno da gioco il 19 ottobre, quando la Fiorentina affrontava la Roma nell’ultima sfida di campionato. In seguito la convocazione in Nazionale, in palio c’è un posto al Mondiale del 1998. Si gioca Russia-Italia, nella seconda frazione di gioco Kanchelskis si scontrò con Gianluca Pagliuca, è l’inizio della fine della carriera di quel promettente russo. Una sentenza quel brutto scontro, rottura della rotula e del ginocchio della gamba sinistra. Un vero e proprio inferno. Svanì così, per sempre, il sogno italiano di Andrej. Solo 17 le presenze collezionate, e 2 le reti siglate.
articolo a cura di Lisa Grelloni