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Scugnizzo Viola: “Numeri da retrocessione, squadra senza anima: Firenze non merita questo scempio”

Lo Scugnizzo Viola

Scugnizzo Viola: “Numeri da retrocessione, squadra senza anima: Firenze non merita questo scempio”

Francesco Pistola

29 Settembre · 11:39

Aggiornamento: 29 Settembre 2025 · 11:39

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Dal sogno all’incubo: così non andiamo da nessuna parte. Novanta milioni buttati: Pioli e la società allo sbando

Il pensiero post gara dell’irriverente Scugnizzo Viola

Pisa-Fiorentina 0-0: la Fiorentina è al collasso

Quello che stiamo vivendo è un incubo a occhi aperti. La Fiorentina ha iniziato il campionato nel peggior modo possibile e non c’è più spazio per scuse o giri di parole. Con 3 punti in 5 giornate siamo davanti alla peggior partenza di sempre nell’era dei tre punti. Non stiamo parlando di un inciampo passeggero, ma di un crollo sistematico che mette a nudo tutte le falle di una società che, nonostante proclami e milioni spesi, continua a regalare ai tifosi solo delusioni.

I dati sono agghiaccianti: 3 gol in 5 giornate, diciassettesimo attacco della Serie A, numeri da retrocessione piena. La squadra tira tanto (59 conclusioni, settima in classifica generale), ma quando si guarda la qualità crolla tutto: solo 13 tiri nello specchio, diciassettesima posizione, e appena 22 occasioni create, che valgono un deprimente sedicesimo posto. Una sterilità offensiva da far rabbrividire, roba che non si vedeva neppure negli anni bui della retrocessione.

Ma oltre ai numeri, c’è l’impressione sul campo, quella che fa più male: i giocatori appaiono disconnessi, nervosi, quasi ostili fra di loro. In più di un momento li abbiamo visti mandarsi a quel paese, incapaci di fare squadra, incapaci di aiutarsi. Una squadra senza anima, senza leader, senza idee.

E poi Pioli. Un allenatore che pare aver perso completamente il controllo del gruppo e della logica. Ieri, contro il Pisa, praticamente gli acquisti estivi sono stati bocciati in blocco, relegati in panchina fino al finale, quando Sohm, Piccoli e Dzeko sono stati buttati dentro più per disperazione che per convinzione. La gestione tattica è stata grottesca: Pioli ha messo in campo tre attaccanti alti in media 1.85 senza però cambiare nulla sulle fasce, senza inserire un uomo capace di crossare un pallone decente in area. Qual è il senso?

La gestione dei singoli poi grida vendetta. Gosens, dopo la botta in testa, non doveva rimanere in campo un minuto di più. Dodo era completamente spaesato, umiliato in più di un’occasione, ma è stato tenuto dentro fino al termine. Nel frattempo abbiamo visto un ragazzino come Akinsanmiro, che lo scorso anno lottava nei playout con la Sampdoria per non retrocedere in Serie C, dominare da solo il nostro centrocampo, ridicolizzando una mediana viola vuota, lenta, inesistente. E per completare la beffa, un Juan Cuadrado ormai a fine carriera ha preso a pallonate Dodo, facendo sembrare un ex campione un ragazzino allo sbaraglio.

Ma attenzione: se oggi non stiamo piangendo per una sconfitta clamorosa lo dobbiamo solo all’arbitro Manganiello, che ha deciso di non concedere al Pisa un rigore solare. Un penalty netto, evidente, che avrebbe potuto condannarci a una classifica ancora più drammatica. In pratica, ieri l’arbitro ha salvato Pioli, ha salvato la società e ha nascosto per un attimo la gravità della nostra situazione.

Presidente Commisso, il messaggio è chiaro: nonostante i 90 milioni spesi in estate, stiamo raccogliendo solo le briciole. La Fiorentina oggi è un corpo senza anima, una squadra che sembra aver perso identità e dignità. Lei ha il dovere di guardare in faccia la realtà e di prendere decisioni drastiche. Non basta più parlare di progetti, di investimenti e di pazienza: Firenze merita rispetto, e rispetto vuol dire pretendere risultati. Riveda le scelte, tutte: da Pradè a Ferrari, fino a Pioli, che ormai da troppo tempo è diventato lo “0-0 di professione”, o come ormai molti tifosi lo chiamano, Pareggioli.

Il tempo delle scuse è finito. Questa non è la Fiorentina, è la caricatura di una grande squadra.

Lo Scugnizzo Viola

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