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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Kean è al top, ha fatto dimenticare Vlahovic. La Nazionale ha trovato il bomber? Lo dirà il tempo
Rassegna Stampa

Kean è al top, ha fatto dimenticare Vlahovic. La Nazionale ha trovato il bomber? Lo dirà il tempo

Redazione

12 Novembre · 10:48

Aggiornamento: 12 Novembre 2024 · 10:52

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Passo svelto e potenza straripante oltre a un fiuto del gol fuori dal comune

Kean è il top, è riuscito a far dimenticare Vlahovic. La Nazionale ha trovato il bomber? Lo dirà il tempo se la Nazionale abbia trovato o meno il suo nuovo centravanti solo il tempo potrà dirlo. La Fiorentina, dal canto suo, ha certamente messo al centro dell’attuale progetto firmato Rocco Commisso un attaccante completo, di razza, che possa far ricordare i grandi bomber della storia gigliata. In altre parole, Moise Kean. C’è già la corsa ad accostarlo a chi ha marchiato a fuoco l’azzurro oppure il viola. Bobo Vieri da una parte, Gabriel Batistuta dall’altra.

Paragoni fuorvianti e ingombranti. Perché lui è ‘solo’ Moise Kean. Passo svelto e potenza straripante oltre a un fiuto del gol fuori dal comune, testimoniato dalla tripletta confezionata al Verona. Tre gol tutti diversi tra loro, con un comune denominatore: quella rabbiosa determinazione che un bomber vero deve avere. Questo è il numero 20 viola, l’uomo copertina al quale si aggrappa una squadra, la Fiorentina, che lo mette in condizione di essere così devastante. Giocando pure con una caviglia da preservare. Lo stesso uomo al quale il ct Luciano Spalletti chiede di continuare solo a essere se stesso.

Non chiamatela metamorfosi, però, perché Kean ha semplicemente trovato un ambiente che lo ha subito fatto sentire uno di casa, senza mettergli addosso pressioni eccessive. Eppure la missione non si presentava facile, considerato che doveva convincere una platea, come quella viola, di palato fino, abituata a grandi stoccatori. Ma depressa per le prestazioni degli ultimi che hanno cercato di far dimenticare Vlahovic. Moise è andato oltre, perché del serbo della Juventus non si parla più. Non si sente più il bisogno di nominarlo, anche sottovoce. Dimenticato e sostituito nelle preferenze che guardano al passato.

Ecco che i nomi di Batigol, ma anche di Luca Toni e Alberto Gilardino, due che a Firenze hanno fatto benissimo, non sono poi campati in aria. E’ tutta questione di fiducia, come detto. Palladino lo ha scelto, la società ha investito, accontentandolo su tutto (compresa clausola di 52 milioni chiesta dal giocatore per capire se davvero la Fiorentina taceva sul serio pur di averlo). Da qui è iniziata la rinascita di Moise, ragazzo di poche ma chiare parole e tanti fatti. Scusate, gol. Un bomber in missione viola, con ampie sfumature di azzurro Italia. Luciano Spalletti, che lo segue dal vivo ogni volta che può, è convinto di aver finalmente trovato l’attaccante (insieme a Retegui) del riscatto italiano. Firenze si è già innamorata. L’Italia è pronta a farlo. Lo scrive La Nazione. 

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