di Flavio Ognissanti
Nel mondo del calcio è caos senza precedenti. Mentre l’Italia è totalmente in quarantena e bloccata, in giro per l’Europa si continua a fare vita normale. Sono poche le partite giocate a porte chiuse in giro per il continente mentre in Italia la maggior parte dei club hanno deciso di non allenarsi più almeno per una settimana.
Questa per il calcio è una differenza molto pericolosa e lo dimostrano le partite europee.
In Europa League il Getafe, che sarebbe dovuto arrivare oggi a Milano per giocare domani la partita per gli ottavi di finale, ha già fatto sapere che non ha alcuna intenzione di mettersi in viaggio per Milano, cuore del contagio.
Discorso diverso per la Roma. La squadra di Fonseca domani ha la partita di andata contro il Siviglia ma dall’Italia non partono voli per la Spagna, e quindi non ha la minima idee di come raggiungere la città spagnola.
Anche Juventus-Lione, ritorno degli ottavi di Champions League, sta avendo alcuni problemi organizzativi. La partita è in programma allo Juventus Stadium a porte chiuse, ma il Lione, attraverso le parole del suo presidente, ha dichiarato che in questo modo non si pensa alla salute delle squadre che vengono in trasferta in Italia.
Se la squadra francese non volesse presentarsi a Torino, forte del governo decreto italiano che ha deciso per la completa zona rossa, ne avrebbe tutte le ragioni, anche dal punto di vista legale.
A questo punto come si comporterebbe la Uefa?
Ed è qui che nasce il dilemma. Anche in Francia e in Germania il contagio del Coronavirus si sta espandendo, ma le misure delle proprie federazioni calcistiche sui campionati non sono state ancora prese. Si continua a giocare normalmente a porte aperte.
Ad oggi la situazione sembra essere chiara. In Italia è tutto fermo e bloccato. In Europa no, nonostante il Coronavirus si continua quasi la vita normale.
Ed ecco che questa differenza potrebbe portare ad una clamorosa ipotesi. Ovvero che le squadre italiane fossero tutte eliminate di diritto dalle competizioni europee per rischio di contagio delle squadre che devono affrontarle e raggiungere le città di appartenenza.
Una possibilità che sarebbe senza precedenti. Un modo per evitarla sarebbe quella di bloccare tutte le competizioni europee ma, per ora, dalla Uefa, non hanno questa intenzione. Quindi il problema resta attualissimo.
Tocca alla Uefa prendere al più presto una decisione in merito, perché le partite Siviglia-Roma e Inter-Getafe hanno sollevato un grandissimo problema per il futuro nelle coppe delle squadre italiane.