La Fiorentina di Sousa ha specificità tutte sue, mai era emerso per esempio che avesse puntato su una preparazione fisica diversa da ogni altra squadra italiana: lo staff di Sousa ha sposato il metodo «eccentrico». Una strada che ha portato la Fiorentina a percorrere addirittura 107 chilometri contro il Sassuolo, alla partita numero 33 in campionato, 2 chilometri in più rispetto alla media già alta delle altre gare. Sousa ha sottolineato che il confronto con lo scorso anno ha fatto emergere una diminuzione della massa grassa a favore della tonicità del muscolo, senza ipertrofia ma piuttosto maggiore resistenza allo sforzo intenso.
Due gli obiettivi principali della preparazione fisica «eccentrica»:
1) Migliorare il rapporto fra forza, resistenza e velocità per ottenere esplosività e prolungare l’intensità nell’arco dei 90 minuti;
2) Prevenire gli infortuni muscolari gestendo l’attività delle fibre attraverso un sovraccarico che si basa sulla produzione di forza durante la fase di allungamento e non di contrazione. La scorsa estate la preparazione fisica della squadra è stata impostata anche grazie a nuovi macchinari disponibili nel centro sportivo, richiesti proprio dal nuovo staff.
La lunga spiegazione per ripiombare sul rendimento in campionato della Fiorentina condizionato evidentemente da un calo mentale piuttosto che fisico. Il calcio viola è dispendioso e richiede un’attenzione coordinata da parte di tutti, meglio ovviamente se in dotazione c’è anche un surplus di autostima per aumentare l’entusiasmo. Questi comunque i confronti fra infortuni muscolari seri nelle ultime due stagioni: l’anno scorso out Aquilani (30 giorni), Babacar (55), Gomez (40) Joaquin (30), Pasqual (50), Richards (35), Savic (25), Tatarusanu (90), più varie sintomatologie per Pizarro.
Quest’anno problemi per Alonso (20 giorni), Babacar (40), Badelj (40) Blaszczykowski (45) e Pasqual (30). Ognuno può fare i suoi confronti.
Angelo Giorgetti – La Nazione