Simeone non segna e non va, mentre Chiesa e Muriel incantano. Quel tridente è senza dubbio intrigante ma mette Pioli davanti a una scelta, visto che il filtro in mezzo al campo è un problema e perfino il buon vecchio Giaccherini rischia di mandarti in tilt. Il fallimento di Norgaard e l’inaffidabilità tattica di Gerson rendono difficile il potersi permettere un centravanti che non segna (ultima rete contro l’Empoli quando zittì la curva) più due esterni offensivi capaci di tutto.
Uno dei due (Chiesa), naturalmente più votato al sacrificio. Considerata l’intoccabilità dei due e la vocazione al contropiede di una squadra che una scelta di identità dovrà pur farla, viene da pensare che il Cholito inizi ad essere quasi un lusso, anche se va detto che, al netto dei gol sbagliati, il suo contributo in area cerca sempre di darlo.
Ma è evidente che Chiesa viva con maggior naturalezza il dialogo in velocità con Muriel, il che conferma l’idea che Pioli nella sua testa stia pensando a qualche variazione tattica, magari le due punte con un centrocampista in più. Il tutto probabilmente più in là, perchè il tecnico non sembra il tipo deciso a mettere le mani su un sistema di gioco.
Repubblica