Un’altra giornata di esami per Edoardo Bove a Careggi. Il giovane calciatore della Fiorentina sta bene, ha solo bisogno di un monitoraggio continuo al cuore, che si è fermato nell’ambulanza che domenica scorsa lo trasportava dallo stadio Franchi al policlinico fiorentino. I medici gli hanno già fatto vari approfondimenti ma continuano a studiare il caso, concentrandosi su vari aspetti. Si cerca ad esempio di capire come mai avesse, al momento del ricovero, una carenza di potassio, che potrebbe aver avuto un ruolo nella fibrillazione che lo ha colpito.
Riguardo al futuro, la strada del defibrillatore sottopelle appare ormai segnata. Sono le linee guida internazionali a prevedere, quando c’è un arresto per fibrillazione sul quale si è intervenuti con un defibrillatore, l’impianto di un dispositivo salvavita.
I medici hanno preso la loro decisione e anche il giocatore sarebbe d’accordo. Riguardo alla carriera professionistica di Bove, come ormai noto, non potrà proseguire nel nostro Paese perché in Italia non è prevista la possibilità di giocare con il defibrillatore. Cosa diversa sono altri Paesi, come ad esempio il Belgio e la Gran Bretagna. Lo scrive Repubblica.