Il numero 10 in qualsiasi parte del mondo, ha un valore profondo. A Firenze addirittura c’è un giocatore, Giancarlo Antognoni, che i tifosi indicano come “l’unico” numero dieci della storia viola. Una bandiera, capace di dire no alla Juventus per amore della Fiorentina. Dopo alcuni anni un po’ particolari quella maglia indossata nelle ultime tre stagioni da Boateng, Pjaca e Eysseric adesso è sulle spalle di Castrovilli. Presente e futuro della Fiorentina, almeno a giudicare da un contratto che la dirigenza potrebbe anche provare ad allungare nei prossimi mesi. Non è questo il momento però.
Con l’arrivo di Prandelli, Castrovilli ha giocato in una posizione di campo più avanzata, dietro le punte. Una sorta di trequartista, al quale il tecnico sta cercando di affidarsi per sbloccare le punte. Ma il compito di Castrovilli in realtà è anche un altro e qui si torna al concetto di leader e di numero dieci. A lui è stato affidato il compito di risollevare morale e classifica della squadra con prestazioni convincenti.
La Fiorentina anche la scorsa sessione di mercato l’ha blindato, alzando un muro invalicabile. Assicurare al proprio numero 10 che il futuro sarà avvincente e che il presente sarà peto un botto ricordo. Una missione possibile, nelle corde di Castrovilli e della Fiorentina. Uscire dal tunnel tramite il talento, le intuizioni, la fantasia. Come quella del numero 10 chiamato a trascinare il gruppo sul campo nei momenti più delicati e difficili di ogni squadra. Lo scrive Repubblica.
CorSport, Fiorentina senza gol da 399′, Prandelli ha preso una “patata bollente” non una squadra