Dal Dipartimento per lo Sport sono arrivate importanti notizie per quanto riguarda la distribuzione dei ricavi dei diritti televisivi legati al minutaggio dei giovani. Nella giornata di ieri, il ministro Andrea Abodi ha firmato un nuovo DPCM per modificare la Legge Melandri, che d’ora in poi prevederà dei nuovi criteri secondo cui verranno calcolati i minuti giocati dai giovani in campionato, influenzando quindi i ricavi dei diritti tv destinati a ciascuna società di Serie A.
La Legge Melandri, attualmente, prevede che i ricavi dei diritti tv debbano essere così distribuiti tra i vari club:
- 50% in parti uguali tra tutti i club;
- 28% in base ai risultati sportivi;
- 22% in base al radicamento sociale (di cui almeno il 5% legato al minutaggio dei giovani).
In pratica, con questa legge una quota pari ad almeno l’1,1% dei ricavi complessivi (circa 12 milioni di euro) viene distribuita alle società, in base ai “minuti giocati nel campionato di Serie A da giocatori di età compresa tra 15 e 23 anni, formati nei settori giovanili italiani e che siano tesserati da almeno 36 mesi ininterrotti per la società presso la quale prestano l’attività sportiva, comprendendo nel computo eventuali periodi di cessione a titolo temporaneo a favore di altre società partecipanti ai campionati di Serie A o di Serie B o delle seconde squadre partecipanti al campionato di serie”.
Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, la modifica apportata ieri riguarda il modo di calcolare i minuti giocati dai tesserati Under 23. Infatti, sono stati stabiliti dei nuovi criteri, con i quali potrebbero avvenire dei cambiamenti in questa speciale classifica. Dal girone di ritorno della stagione in corso, verranno quindi presi in considerazione i seguenti parametri per il computo del minutaggio totale:
- per i calciatori che, nella stagione di riferimento, rientrano nella categoria Under 18 si considera il 100% dei minuti giocati;
- per i calciatori che, nella stagione di riferimento, rientrano nella categoria Under 19 si considera il 90% dei minuti giocati;
- per i calciatori che, nella stagione di riferimento, rientrano nella categoria Under 20 si considera l’80% dei minuti giocati;
- per i calciatori che, nella stagione di riferimento, rientrano nella categoria Under 21 si considera il 70% dei minuti giocati;
- per i calciatori che, nella stagione di riferimento, rientrano nelle categorie Under 22 e Under 23 si considera il 50% dei minuti giocati;
- per i giovani calciatori convocati dalla Nazionale Italiana, compresa l’Under 21, nella stagione di riferimento, la quota di minuti giocati, determinata ai sensi del presente decreto, è incrementata del 30%“.
Sulla base di ciò verrà stilata una classifica, che porterà ai club più o meno soldi in base alla posizione occupata. Ecco le quote:
- 10% per la prima – 1,2 milioni di euro
- 8,1% per la seconda – 972mila euro
- 7,1% per la terza – 852mila euro
- 6,8% per la quarta – 816mila euro
- 6,5% per la quinta – 780 mila euro
- 6,2% per la sesta – 744 mila euro
- 5,9% per la settima –708 mila euro
- 5,6 % per l’ottava – 672 mila euro
- 5,3% per la nona – 636 mila euro
- 5,0% per la decima – 600 mila euro
- 4,7% per l’undicesima – 564 mila euro
- 4,4% per la dodicesima – 528 mila euro
- 4,1% per la tredicesima – 492 mila euro
- 3,8% per la quattordicesima – 456 mila euro
- 3,5% per la quindicesima – 420 mila euro
- 3,2% per la sedicesima – 384 mila euro
- 2,9% per la diciassettesima – 348 mila euro
- 2,6% per la diciottesima – 312 mila euro
- 2,3% per la diciannovesima – 276 mila euro
- 2,0% per la ventesima – 240 mila euro
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