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Numeri pazzeschi per Ribery, nessuno corre come lui in Italia, quasi 10 km a partita, meglio di Ronaldo e Mertens
Rassegna Stampa

Numeri pazzeschi per Ribery, nessuno corre come lui in Italia, quasi 10 km a partita, meglio di Ronaldo e Mertens

Redazione

1 Ottobre · 13:11

Aggiornamento: 1 Ottobre 2019 · 13:11

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All’anagrafe ha 36 anni e 177 giorni, eppure Franck Ribery, the King come continua a chiamarlo Joseph Commisso, il figlio del patron, percorre una distanza media paragonabile con quella dei ragazzini, in qualche caso riuscendo ad andare addirittura oltre. Federico Chiesa, pur partendo dalla medesima posizione, fin qui ha viaggiato con una media di chilometri per gara di poco superiore a quella del campione francese (9,855 contro gli 8,835 della Leggenda arrivata a parametro zero dal Bayern Monaco), ma di certo non lo ha….staccato.

Franck ha lasciato alle sue spalle… quelli dell’Inter, sia Lautaro Martinez che coi suoi 22 anni percorre in media 7,615 chilometri a gara, sia Politano (26), con un paio di centinaio di metri in un più ad ogni partita. La sensazione, almeno stando a vedere il minutaggio sempre crescente che Montella gli riserva è che a breve questi numeri del campione francese debbano addirittura essere rivisti, perfezionista com’è lui. Ha per corso meno di un chilometro in più
Cristiano Ronaldo (34 anni e una media di 9,547 chilometri medi), così come fa uno strappo in più a match Dries Mertens, 32 primavere alle spalle.

Anche perché, il margine d’errore, in lui è davvero ridotto all’osso. Se Chiesa, per esempio, ha costruito dopo sei giornate 15 occasioni da gol e concluso 22 volte per festeggiare una rete, Ribery si è….limitato a 9 situazioni offensive innescate, 11 conclusioni verso la porta e ben 2 gol. In pratica, segna una volta ogni 6 tiri effettuati, con numeri da cecchino vero. Non è un caso che, domenica pur avendo lasciato diversi rossoneri immobili sul loro posto, trasformandosi in un prestigiatore del pallone, alla fine sia uscito tra gli applausi dei presenti, a prescindere dalla fede d’appartenenza.

Ribery, adesso, vuole compiere l’ultimo step, quello di 90 minuti di pura qualità per trascinare la Fiorentina dove sarà possibile, avendo già restituito ad una città intera la voglia di sognare di nuovo.

Corriere dello Sport

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